82mila strutture, 3 milioni di recensioni, 8 milioni di giudizi e quasi 90mila conversazioni sui social network. Sono stati questi i dati sfruttati da Travel appeal, una start up che per 18 mesi ha studiato i commenti scritti online da vari utenti e ha analizzato migliaia di enti vari tra hotel e ristoranti. L’obiettivo? Individuare la città col migliore “appeal”, la reputazione
ristoranti
Di seguito riportiamo il comunicato diffuso dal Poco Loco in replica alla notizia sulle irregolarità riscontrate nei propri locali: “In merito alle notizie diffuse a mezzo stampa – si legge nella nota – dopo i controlli disposti della Questura di Catania, in nome e per conto del legale rappresentante della società Poco Loco S.r.l. ritengo opportuno pubblicare la replica in
Continuano i controlli della questura nei locali della movida e della ristorazione Catanese. Dopo i ristoranti, sono stati i venditori di Kebab ad essere stati “passati al setaccio”, per utilizzare una metafora culinaria. Il Kebab, piatto arabo amato dagli studenti universitari, viene preparato principalmente dagli stranieri che, nel tentativo di trovare fortuna in altri paesi, pensano bene di
Il Nievski, la Ciciulena, Jonathan, Za’ Rosa e Cristaldi. Anche delle vere e proprie istituzioni tra i ristoranti e le paninerie della movida catanese finiscono nella “blacklist” della polizia amministrativa, dell’ASP3, dei Vigili del fuoco e dell’Ispettorato al lavoro. Nel nuovo round di controlli, nelle zone del Lungomare e del centro, le forze dell’ordine hanno multato nei giorni scorsi alcuni