L’Università di Bologna ha annunciato un piano di assunzioni di nuove risorse, che consenta il turnover dei pensionamenti.
Buone notizie arrivano dall’Università Alma Mater di Bologna che, per la prima volta dopo la manovra Tremonti, torna ad annunciare un piano di assunzioni per ovviare al turnover dei pensionamenti, il quale tornerà a coprire il cento per cento. In parole povere, quindi, ogni posto lasciato scoperto da un pensionamento sarà immediatamente sostituito e affidato a nuove risorse. Ma non solo, il rettore Francesco Ubertini ha promesso un’ulteriore crescita del personale entro il prossimo anno.
L’assunzione di nuovo personale, a scanso di sorprese, sarà resa possibile, infatti, dalla nuova legge di stabilità, la quale prevede lo stanziamento di finanziamenti per l’incremento dei ricercatori a livello nazionale, pari a circa 1300 unità, e che consentirà all’ateneo bolognese di rimpolpare il proprio staff di altre 70/80 risorse. A partire dall’imminente esito del bando del ministero per i dipartimenti d’eccellenza, l’Alma Mater dovrebbe essere in grado, inoltre, di promuovere l’assunzione di quattro/cinque professionisti per ognuno dei 15 progetti che ne fanno parte.
Se tutti i 15 dipartimenti in gara fossero premiati, quindi, si potrebbe procedere al reclutamento di altre 60 unità, considerato, tra l’altro, che l’Ateneo ha stanziato un finanziamento di 27 milioni per un bando interno sempre destinato ai dipartimenti d’eccellenza.
A livello nazionale, infatti, l’università bolognese ha visto l’ammissione al bando di 28 dei suoi dipartimenti, ma anche per quelli esclusi è stata già messa a punto una contro misura, che prevede il versamento per questi ultimi di un contributo interno di un quarto inferiore a quello ministeriale. A gennaio, infine, sarà aperta la manifestazione d’interesse per docenti e ricercatori che intendano trasferirsi all’Alma Mater, nonché si stima un futuro aumento del 14% per il personale tecnico-amministrativo, che sarà integrato di personale aggiuntivo.