Giorno 24 Gennaio, all’interno dell’Aula 1 dell’ex Monastero dei Benedettini, presso la sede universitaria in Piazza Dante, è stato annunciato che vi sarà un seminario antimafia permanente, promosso dall’Università di Catania, in onore e in memoria di Giambattista Scidà, magistrato catanese.
Ad annunciarlo, proprio all’apertura dell’Anno Giudiziario 2014, è stato Antonio Pioletti, delegato del rettore Giacomo Pignataro, in occasione della presentazione del volume“Eresie”, una raccolta di articoli che il magistrato stesso pubblicò a partire dagli anni 90 su “Città d’utopia”. Pioletti, docente di Filologia romanza, ha inoltre curato il volume “Eresie” e fu uno dei direttori di “Città d’utopia”, rivista nata negli anni 90 a Catania per poi espandersi a Messina e a Palermo. Scidà fu Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania e una delle figure più rappresentative dell’antimafia catanese.
La cerimonia di presentazione è stata introdotta da Antonio Pioletti, insieme al giornalista Giuseppe Giustolisi. Vi sono stati ulteriori interventi da parte di Maria Randazzo (direttrice dell’istituto penale minorile Bicocca), Riccardo Orioles ( di “I siciliani giovani” ) , Giovanni Caruso (fondatore di Gapa – Giovani assolutamente per agire), e Mimmo Palermo(membro dell’associazione ”Siciliani per la legalità”, fondata da Scidà).
Le lezioni del seminario antimafia verranno svolte dalle associazioni cittadine, a sostegno e in ricordo di come Scidà stesso amava definirsi «militante della democrazia», e in queste parole lo spiegava bene lui stesso: « Io ambisco all’incarico più prestigioso, alla carica più elevata. Onorevole? No, non sono così modesto. Ministro, primo ministro, presidente? Via, non mi perdo dietro cose così da nulla. La mia ambizione è ben più grande, io ambisco alla carica massima della Repubblica, la più in alto di tutte: quella di cittadino». Un seminario, questo, che vuol essere un invito esteso alla città di Catania e non solo, ai cittadini tutti a non rendere vano l’operato del magistrato Scidà, perché molto ancora c’è da fare e molte delle problematiche che il magistrato denunciava sui suoi scritti sono ancora attuali, come lo stesso Caruso afferma durante la cerimonia di presentazione.
Un modo per ricordare e trasmettere la straordinaria passione, il senso della legalità e il senso civico che Scidà ha lasciato come eredità, e che evince in maniera esemplare dalle sue seguenti parole: «Il Tribunale è un balcone sulla società del Distretto. Chi vuole può leggervi i disagi dei ceti svantaggiati, le responsabilità degli ambienti amministrativi e politici, che quei hanno suscitato o aggravato, e le colpe delle istituzioni di controllo, anche giudiziarie, per la repressione o inadeguata o mancante».