Aumenta il numero degli studenti universitari italiani che vanno all’estero con l’Erasmus, per svolgere un tirocinio formativo in azienda. A comunicarlo è lo studio dell’Agenzia Erasmus+ Indire.
Secondo i dati della ricerca di Erasmus+ Indire, nell’anno accademico 2015/2016, sono partiti 7.666 studenti dai nostri atenei. Non solo, proprio grazie a questi dati, l’Indire può affermare che l’Italia si piazza terza nella classifica europea dopo Francia e Germania, che hanno finanziato, rispettivamente, 12.737 e 8.090 studenti in mobilità per traineeship. Mentre, il nostro Paese, si piazza nella 5° posizione nella classifica dei Paesi più scelti dagli studenti europei, che prediligono l’Alma Mater di Bologna.
Gli studenti italiani si ritengono comunque soddisfatti di questo tirocinio all’estero, che al ritorno di tale viaggio formativo, si ritrovano con le idee più chiare sul proprio percorso lavorativo, post-accademico. A dare conferma di tale vantaggio, è il direttore dell’agenzia Erasmus+ Indire, Flaminio Galli che, come riportato su Il Sole 24Ore, dichiara: “I tirocini all’estero sono un’importante opportunità di confronto per i nostri giovani, che grazie a questa esperienza possono mettersi alla prova, acquisire competenze e incrementare notevolmente le possibilità di trovare un’occupazione una volta rientrati in Italia. Questo perché i giovani italiani in tirocinio in aziende europee sono molto apprezzati per la capacità di mettersi in gioco, nel problem solving e nello spirito imprenditoriale. Per molti studenti la mobilità all’estero si è rivelata utile, fornendo un’idea più chiara sui propri obiettivi professionali“.