Arrivano diverse novità per quanto concerne il pagamento delle tasse universitarie per il prossimo anno accedemico. Come previsto dalla Legge di Stabilità 2017 (L. 232/16), presentata lo scorso ottobre dall’ormai ex premier Matteo Renzi, attraverso lo Student Act verranno adottate nuove misure a favore degli studenti universitari con un basso reddito familiare, dopo la batosta subita dai nuovi termini di calcolo del’ISEE che hanno visto un cospicuo aumento per la maggior parte degli studenti.
E così, per legge anche l’Università degli Studi di Catania dovrà adeguarsi al resto d’Italia, introducendo il calcolo Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) come indicatore unico per regolamentare la contribuzione universitaria, così come confermato dallo stesso rettore Francesco Basile: “Per evitare l’aumento delle tasse per gli studenti, l’Università adotta una ‘no tax area’ per studenti appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 13 mila euro“.
Come confermato dallo stesso rettore etneo, in questa fascia rientrerà una gran fetta di studenti, che usufruirà di determinati vantaggi in termini economici: “Secondo le stime e le proiezioni che abbiamo realizzato con il supporto di alcuni docenti, in questo modo una ampia fascia di studenti sarà esente dal pagamento del contributo onnicomprensivo annuo, e si avrà anche una maggiore tutela per le fasce reddituali medio-basse, che pagheranno una tassa inferiore o al massimo uguale rispetto al passato“.
“Abbiamo inteso privilegiare il sostegno alle famiglie” tiene a precisare Basile, anche al cospetto di una evidente riduzione d’introito per l’Ateneo. Rimane invariata, invece, la “quota fissa“, comprendente la tassa regionale per il diritto allo studio, che dovrà essere pagata anche dalle fasce meno abbienti (comprese quindi quelle con Isee inferiore a 13mila euro), per un totale di 159 euro.