Quando la provocazione nasce da una bufala. Quando la provocazione risulta essere una ‘ battuta infelice’.
In seguito alle notizie rivelatesi poi non veritiere su il presunto invito rivolto all’ex capitano della Costa Concordia Francesco Schettino, per tenere una lectio magistralis sul tema della gestione del panico, é scattata la provocazione di Giorgio Innocenzi e Igor Gelarda, rispettivamente segretario nazionale e segretario regionale Sicilia del sindacato di polizia Consap.
La dichiarazione congiunta di questi ultimi (fonte live sicilia) ” Davvero in Italia tutto è tragicamente possibile. E’ incredibile che Francesco Schettino, l’ex capitano della Costa Concordia sia stato invitato a parlare davanti agli studenti della facoltà di Medicina de La Sapienza per tenere una lectio magistralis sul tema della gestione del panico, in occasione di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense. Non dimentichiamo che Schettino ha affrontato benissimo il panico quella sera, allontanandosi velocemente dalla nave, tant’è vero che è accusato, oltre che di omicidio plurimo colposo e naufragio anche di abbandono di incapaci e abbandono della nave. Date queste premesse, la Consap propone di invitare Totò Riina e Giovanni Brusca all’Università per una lectio magistralis sulla legalità“.
In realtà durante il seminario di criminologia svoltosi a Roma erano stati analizzati vari casi, tra cui quello della Costa Concordia ( fonte Tg2) ed i legali di Schettino avevano richiesto che questi fossi sentito (poiché si veniva a sindacare la manovra da questo eseguita), ed in seguito a diverse richieste l’organizzazione del master ha acconsentito ad un intervento di 10 minuti.
La domanda nasce spontanea, anche se la notizia su schettino fosse stata veritiera ( sicuramente sarebbe stato indecoroso e vergognoso), com’é possibile arrivare a certe provocazioni? Com’é possibile arrivare a un paragone di questo tipo?
EDIT: Schettino all’università. Parla il criminologo che ha organizzato l’evento. Arriva la nota di Frati, il rettore dell’Ateneo romano. Leggi gli articoli
