Gravi perdite per le università della Gran Bretagna: calo d’iscrizioni degli studenti residenti e giovani europei frenati dalla Brexit.
Sono il 7 per cento in meno gli studenti europei che hanno presentato domanda per seguire il prossimo anno accademico in un’università britannica. A questo si somma una perdita del 5 per cento nelle iscrizioni di giovani del posto, cosa che dà del filo da torcere agli atenei. Le perdite sono state rilevate dall’Ucas, l’organismo che registra le iscrizioni e sovrintende alle procedure per gli studenti. Una vera batosta, se si confrontano i dati degli anni passati che registravano una crescita annuale media del 5 per cento.
Quello che scoraggia gli studenti, europei e non, sono essenzialmente due cose: le esose rette e la Brexit. Questo è, in sintesi, quanto ha dichiarato alla Bbc Sorana Vieru, la responsabile dell’Unione nazionale degli studenti. In un paese dove il costo della vita è alto, non sembra cosa facile riuscire a sborsare in media 9mila sterline l’anno per seguire un percorso universitario. A ciò si aggiunge la diminuzione di bonus e borse di studio messe a disposizione dallo stato. Per gli studenti UE, invece, il problema maggiore è la Brexit. Il clima di incertezza, dato dai futuri cambiamenti previsti per i prossimi anni, costringe gli studenti europei a cancellare l’università in Gran Bretagna dalla propria lista dei desideri. Dal Libro bianco presentato dal governo May emerge, tuttavia, che nel piano di riordino dell’immigrazione dall’Ue saranno lasciati agli studenti europei privilegi per almeno altri due anni. Eppure, gli anni necessari al conseguimento di una laurea sono almeno tre. Il programma del governo, dunque, non sembra essere rassicurante per quei giovani che iscrivendosi adesso diventerebbero cavia della nuova ondata di cambiamenti.