Oltre alle sfide scolastiche e universitarie, non meno importante è la sfida che ogni studente conduce con la propria postura. Lezioni da seguire, esami da superare, valanghe di libri e innumerevoli pagine da dover studiare: tutto questo costringe a rimanere seduti per moltissime ore.
Eppure, i danni che la vita sedentaria può arrecare all’armonia dell’organismo sono davvero notevoli. Mal di schiena, contratture, scoliosi sono solo alcuni dei disturbi che angustiano gli studenti. Ma che ruolo gioca la postura nella vita di chi studia? Per saperne di più abbiamo intervistato il Dott. Mario Zappalà, fisiatra posturologo e insegnante di Yoga formato con la FIY (Federazione Italiana Yoga).
Perché in generale è importante avere una buona postura?
La postura non è solamente un fatto corporeo, fisico che riguarda strettamente il nostro aspetto. È qualcosa che nasce già con l’educazione e la formazione psicofisica di un soggetto. È stata vista una correlazione tra l’atteggiamento posturale di una persona e il suo comportamento nell’approccio con il mondo esterno. Possiamo dire che la postura è come un vestito con cui noi ci presentiamo: riesce ad esprimere quello che proviamo, il carattere e l’umore che abbiamo nell’approccio con gli altri individui e con l’ambiente. Con la postura portiamo dappresso tutto il nostro vissuto, un vissuto che talvolta non è stato in armonia e in equilibrio nella crescita. Cosa fare? Bisogna cercare di riottenere un’armonia nel modo di presentarci, per potere avere un riequilibrio non solamente corporeo ma anche mentale. Molto utili in tal senso sono discipline antichissime, come quella dello Yoga, attraverso cui è possibile riequilibrare l’assetto posturale e con questo portare armonia anche nell’interiorità e nella psiche. A volte molte disfunzioni posturali possono essere dovute, ad esempio, ad alterazioni della funzione visiva. Dobbiamo infatti sapere che la visione è uno dei recettori fondamentali per una buona postura. Un altro recettore importantissimo è l’appoggio dei piedi: secondo osservazioni scientifiche, bambini che, nei loro primi anni di vita non hanno avuto dei punti di riferimento stabili, camminano con le punte. Questo porta loro a degli atteggiamenti posturali completamente aberranti.
La postura è dunque collegata alla psiche, al mondo interiore dell’individuo. Si può affermare pertanto che una scorretta postura influenza in qualche modo anche il rendimento nello studio?
Assolutamente sì! La nostra postura è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo. Si tratta di programmi ancestrali, atavici, connaturati nella nostra natura umana e regolati, per l’appunto, proprio dal sistema nervoso autonomo. Questi rispondo alla domanda di fuga oppure di rilassamento, attivando i muscoli nelle situazioni di fuga o allerta, rilassandoli in caso di riposo. Se abbiamo una cattiva postura, i muscoli che dovrebbero essere attivati o rilassati in base alle circostanze, rimangono invece sempre attivi. Cosa comporta questo? Comporta per il nostro corpo un grande spreco di energia. Avendo i muscoli sempre impegnati per via di un atteggiamento posturale aberrante, vengono meno al nostro patrimonio energetico tante energie che potrebbero essere investite per altre attività intellettuali o di gestione dei nostri muscoli (sport, corsa, camminata naturale). Questo depauperamento dell’energia ci toglie tante possibilità di attenzione, di concentrazione e quindi anche di un giusto approccio a quello che ci viene dal mondo esterno, tra cui anche le informazioni culturali di istruzione e di informazione.
Quali sono i difetti posturali più diffusi negli studenti?
Gli atteggiamenti posturali più aberranti negli studenti sono quelli a carico della colonna vertebrale, soprattutto per ciò che riguarda l’alterazione delle curve fisiologiche della colonna stessa. Se i nostri recettori sono stressati o non funzionano come dovrebbero, l’errata interpretazione degli stimoli provenienti dall’esterno si ripercuote sul giusto assetto posturale. Come abbiamo detto precedentemente, recettori fondamentali per una buona postura sono quelli presenti nell’occhio e nel piede. Un occhio può non vede come dovrebbe, a causa di un eccessivo lavoro dei muscoli intorno ad esso. Quanto al piede, si tratta di uno degli organi che ha più muscoli. Dalla sua pianta partono sette punti fondamentali da cui iniziano le catene muscolari che rivestono tutto il nostro corpo. Se la pianta non appoggia così come dovrebbe, i recettori lì presenti non sono fluidi nella loro funzione.
I muscoli allora rispondono andando ad atteggiare la colonna vertebrale in maniera anomala. Si può manifestare pertanto un’accentuazione della cifosi che porta a spalle aquiline, un atteggiamento in chiusura del petto e dunque un aumento del così detto gibbo, soprattutto in soggetti che sono anche psicologicamente fragili. Un altro atteggiamento aberrante può essere quello dato da una deviazione laterale della colonna vertebrale: questo determina la scoliosi, disturbo molto presente negli studenti. Si verifica, quando si hanno delle anomalie nelle catene muscolari che fisiologicamente dovrebbero essere ai lati della colonna vertebrale, per mantenere la simmetria e quindi la centralità della colonna stessa. In caso di scoliosi, uno dei due lati non è così tonico come l’altro, quindi il lato dei muscoli più tonici, trascina la colonna vertebrale, deviandola e determinando la formazione della scoliosi. In particolare, nelle donne in formazione si può verificare un’alterazione della funzione riproduttiva. L’arrivo del menarca, l’approccio con il mestruo, il modo in cui è stato spiegato loro, tutto questo talvolta porta a delle disfunzioni, le così dette dismenorree. Tutto ciò influenza anche l’atteggiamento posturale. Molte alterazioni del bacino, nelle femmine in età adolescenziale, sono dovute a questa mancata funzione o alla mancata accettazione della femminilità. Probabilmente la madre, la famiglia, il contesto non hanno apportato la giusta informazione per l’accettazione di questo cambiamento. Pertanto, ciò si è tradotto strutturalmente in un atteggiamento posturale aberrante che porta ad un bacino o troppo proiettato verso dietro o in avanti, con ripercussioni nell’età adulta.
Quali sono gli accorgimenti che gli studenti dovrebbero seguire per avere una postura adeguata?
Purtroppo negli ultimi anni si è persa la comunicazione con se stessi. Il soggetto in formazione non ha a disposizioni programmi istituzionali o sociali che lo stimolino a conoscersi. Dispone invece di programmi che cercano di proiettarlo verso l’esterno e di non farlo guardare per quello che è. Allora ciò che dobbiamo fare è questo: non possiamo dire ad un adolescente di conoscersi parlando verbalmente, perché questi si può conoscere veramente solo sperimentandosi. In questa scoperta di se stesso, egli potrà scoprirsi soltanto attraverso le attività fisiche. Tutti gli sport vanno bene. Tutto quello che comporta movimento va bene. Se noi infatti riusciamo a sperimentare la nostra fisicità, questa ci condurrà, per una legge certa, a conoscere meglio anche l’aspetto interiore di noi stessi. Non a caso facevo cenno allo Yoga: una disciplina che porta attraverso la corporeità all’interiorità, una disciplina che ci permette di conoscere chi veramente siamo, i nostri limiti e il nostro modo di essere, sia fisico che psichico. Attraverso la scoperta del nostro schema corporeo, noi riusciamo a sentire un’integrazione di tutto il nostro essere e acquistiamo quell’equilibrio che non abbiamo mai avuto o che avevamo perso.
Dunque “Mens sana in corpore sano”?
Assolutamente sì. Dati scientifici dimostrano che in tutte le patologie non si possono raggiungere risultati efficaci, se non introducendo nella terapia qualcosa che porta il movimento. Il movimento aiuta non solamente il fisico a ritrovare il suo equilibrio muscolare, tendineo e fasciale. Bisogna ricordare che tutto questo non è altro che il contenente di qualcosa che è contenuto. Se noi, quindi, riequilibriamo il contenente, anche il contenuto si dovrà adattare in un modo più equilibrato. Non è un caso che ci siano nella colonna vertebrale delle curve fisiologiche: esse rappresentano la forma di un vaso, una forma ottimale perché ciò che vi sta dentro possa scorre e possa mantenersi nelle condizioni migliori.