Il Senato ha approvato definitivamente il provvedimento che istituisce il 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. Dopo cinquant’anni senza una ricorrenza nazionale in suo onore, l’Italia torna a celebrare ufficialmente il Santo di Assisi, con un’attenzione particolare rivolta al 2026, quando ricorrerà l’ottavo centenario della sua morte.
FestivitĂ 4 ottobre: il significato della ricorrenza
L’istituzione del 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi ha raccolto un consenso trasversale in Parlamento, con un sostegno bipartisan definito dalla premier Giorgia Meloni come “un segnale importante di unitĂ politica“. Il Governo ha seguito con convinzione l’iter legislativo, rispondendo anche all’appello lanciato da Davide Rondoni, poeta e presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario. Secondo la premier, San Francesco rappresenta “un Santo amato da tutto il popolo italiano e in cui tutto il popolo italiano si riconosce”.
La giornata assume per lo scenario nazionale un significato simbolico e culturale: diventa un momento per celebrare annualmente i valori incarnati dal Santo di Assisi, come la solidarietĂ , l’attenzione verso i piĂ¹ fragili e il rispetto per l’ambiente. L’istituzione ufficiale del 4 ottobre non è quindi solo un riconoscimento civile, ma anche un’occasione per rafforzare l’identitĂ nazionale e trasmettere alle nuove generazioni l’ereditĂ culturale e spirituale di una delle figure piĂ¹ amate della storia italiana.
FestivitĂ 4 ottobre: cosa cambia per lavoratori e cittadini
L’introduzione della festa nazionale del 4 ottobre comporta effetti concreti sul piano pratico. Come per gli altri dodici giorni festivi previsti dal calendario italiano, esclusi i giorni domenicali, si applicheranno gli orari festivi nei luoghi di lavoro, il divieto di compiere determinati atti giuridici e l’erogazione dei trattamenti retributivi aggiuntivi per i dipendenti. Chi lavorerà in questa giornata avrà diritto alle maggiorazioni previste per le festività nazionali, equiparando la celebrazione di San Francesco alle altre ricorrenze civili e religiose già riconosciute dall’ordinamento.













