Bonus Mamme 2025: si conferma una delle misure più attese nella manovra economica del prossimo anno, pensata per offrire un concreto sostegno alle lavoratrici italiane con figli a carico. Con un’erogazione prevista per il mese di dicembre 2025, l’incentivo rappresenta un aiuto economico simbolico ma significativo per chi ogni giorno affronta la sfida di conciliare lavoro e famiglia.
Questa guida completa analizza a chi spetta il bonus, a quanto ammonta, come fare domanda e quali sono le categorie escluse, offrendo anche uno sguardo critico sull’impatto sociale e politico di questa misura. Una panoramica utile non solo per le beneficiarie dirette, ma anche per chi si occupa di politiche sociali, welfare familiare e lavoro femminile.
A chi spetta il Bonus Mamme 2025: requisiti e categorie ammesse
Il Bonus Mamme 2025 è destinato alle lavoratrici madri, senza distinzione tra settore pubblico o privato, con una sola condizione di base: avere almeno due figli a carico. La misura si rivolge a:
- Lavoratrici dipendenti
- Lavoratrici autonome
- Libere professioniste
A essere escluse dal beneficio sono invece alcune categorie specifiche, tra cui:
- Lavoratrici domestiche
- Autonome in regime forfettario
Il criterio economico è altrettanto centrale: il reddito da lavoro annuo percepito nel 2025 non deve superare i 40.000 euro. Questo limite è stato pensato per orientare il contributo verso chi ha una maggiore necessità economica, anche se diverse associazioni sindacali e di categoria ne hanno già sottolineato la natura restrittiva.
Focus sul requisito dei figli
Il bonus non distingue tra figli naturali, adottivi o in affido: contano tutti i figli fiscalmente a carico, purché non superino i limiti previsti dalla normativa fiscale per la detrazione. Inoltre, il numero minimo di figli è due: per chi ne ha tre o più, restano in vigore le misure di esonero contributivo già introdotte nel 2024, fino a 3.000 euro l’anno, con modalità diverse rispetto al bonus di cui parliamo oggi, come evidenziato nella sezione BONUS MAMMA – LiveUnict.
L’importo previsto per il 2025 è di 480 euro una tantum, ovvero una somma erogata in un’unica soluzione a dicembre. Anche se può sembrare modesto, il contributo è netto e non tassato, quindi rappresenta un effettivo aumento del potere d’acquisto per le famiglie beneficiarie.
Modalità di erogazione
- Per le lavoratrici dipendenti, il bonus sarà accreditato direttamente in busta paga, come una voce separata e non imponibile.
- Per le autonome e libere professioniste, il pagamento sarà effettuato dall’INPS sul conto corrente indicato nella domanda.
Non è previsto un contributo per ogni figlio, ma uno per ciascuna madre avente diritto: ciò significa che una madre con due o tre figli riceverà sempre 480 euro, non cumulabili.
Come fare domanda: procedura e documenti necessari
Le modalità operative per richiedere il Bonus Mamme 2025 saranno definite nei prossimi decreti ministeriali, ma le linee guida generali sono già state tracciate.
Dove presentare domanda?
La domanda andrà presentata all’INPS, attraverso uno dei seguenti canali:
- Portale INPS, con accesso tramite SPID, CIE o CNS
- Patronati e CAF abilitati
- Contact center INPS (per informazioni e assistenza)
Quali documenti servono?
È molto probabile che la documentazione richiesta includa:
- Dichiarazione dei redditi (modello 730 o CU 2025)
- Certificazione dei figli a carico
- Documentazione lavorativa (busta paga o attestazione di lavoro autonomo)
- IBAN per l’accredito (solo per autonome e libere professioniste)
Si consiglia di iniziare a raccogliere la documentazione già da ora, in attesa delle istruzioni ufficiali, per evitare ritardi nella fase di richiesta.













