Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni; Le mani parlano, i cuori ascoltano. Il 23 settembre si celebra la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni, un appuntamento annuale istituito nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare la fondazione della World Federation of the Deaf (1951). Oltre 70 milioni di persone sorde nel mondo utilizzano una lingua dei segni come principale mezzo di comunicazione: un patrimonio culturale che merita di essere tutelato, promosso e soprattutto compreso. In occasione della ricorrenza, risuonano le parole simboliche: “Noi possiamo fare tutto, tranne sentire”, un inno alla piena partecipazione e all’autodeterminazione delle persone sorde.
Il valore delle lingue dei segni: comunicazione che va oltre la voce
Comunicare non significa soltanto parlare. Significa guardarsi, comprendersi, riconoscersi. Le lingue dei segni, utilizzate in centinaia di varianti in tutto il mondo, sono sistemi linguistici a tutti gli effetti, completi, autonomi e complessi, con una propria grammatica e sintassi. Non si tratta della semplice “mimica” del linguaggio parlato, ma di un linguaggio visivo-gestuale che veicola significati attraverso segni codificati, espressioni facciali e movimenti del corpo. L’importanza di questo linguaggio risiede nella sua capacità di abbattere barriere e costruire ponti, restituendo dignità e possibilità di espressione piena a chi vive in una società pensata ancora troppo spesso per chi sente.
Un riconoscimento arrivato tardi, ma fondamentale
In Italia, il 19 maggio 2021 ha segnato una data epocale: con l’introduzione dell’articolo 34-bis del Decreto Sostegni, la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST) sono state finalmente riconosciute per legge. Un ritardo notevole rispetto agli altri paesi europei, colmato grazie all’impegno istituzionale e politico.
La ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha ricordato nel suo intervento che “ogni persona deve poter comunicare in ogni contesto della vita quotidiana”, rilanciando l’obiettivo della partecipazione universale in ogni ambito: cultura, sport, istruzione, politica.
Tra i promotori del percorso normativo, viene sottolineato il contributo dell’ex ministra Erika Stefani e il sostegno del ministro Matteo Salvini. La campagna #IoValgo, associata allo slogan “Avanti insieme”, rappresenta oggi il simbolo di un impegno continuo verso un’inclusione reale e concreta. Le mani parlano, i cuori ascoltano. La comunicazione non passa solo dalla voce: passa dagli occhi, dal cuore. Conoscere anche solo qualche segno significa abbattere barriere e costruire ponti.
La lingua dei segni come strumento di cittadinanza attiva
Nel cuore della Settimana Internazionale delle Persone Sorde, che si celebra ogni anno dal 1958, la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni invita a una riflessione collettiva sul valore della diversità. Conoscere anche solo pochi segni può fare la differenza: permette di rompere l’indifferenza, favorire l’empatia e promuovere relazioni più inclusive. È un invito alla società tutta — dalle scuole alle università, dalle istituzioni pubbliche ai media — a fare spazio a una cultura che non esclude, ma abbraccia. La legge italiana prevede oggi percorsi formativi dedicati per diventare interpreti LIS e LIST, figure fondamentali per garantire l’accessibilità ai servizi, alle informazioni, alla cultura.
Inclusione universitaria: garantire il diritto allo studio
L’università deve essere un luogo dove ogni studente possa sentirsi parte attiva della comunità accademica, indipendentemente dalle proprie condizioni sensoriali. Per gli studenti sordi, l’accesso all’istruzione superiore può rappresentare una sfida se non vengono garantiti adeguati strumenti di supporto, come interpreti LIS, sottotitolazione in tempo reale e materiali accessibili. Articoli come questo hanno l’obiettivo di aumentare la consapevolezza all’interno dell’ambiente universitario, spingendo atenei, docenti e colleghi a riconoscere e rispettare il diritto alla comunicazione. Favorire la presenza e la partecipazione attiva degli studenti sordi non è solo una questione di inclusività, ma anche di giustizia e pari opportunità: significa dare a tutti le stesse possibilità di apprendere, crescere e contribuire con il proprio talento alla vita universitaria e sociale.
Verso una società più accessibile: la strada è segnata
“C’è ancora molto da fare per l’accessibilità universale alla comunicazione, ma la strada è quella giusta”. Con queste parole, la ministra Locatelli ha concluso il suo appello, lasciando spazio a una visione futura più consapevole e partecipativa.
La Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni non è solo una celebrazione: è un richiamo alla responsabilità collettiva. È il momento per chiederci se stiamo davvero costruendo un mondo in cui ciascuno possa essere ascoltato, compreso, accolto. E allora, anche noi, oggi, possiamo fare qualcosa: imparare un segno, diffondere consapevolezza, scegliere l’inclusione.
Perché quando un gesto abbatte ogni diversità, la comunicazione diventa un atto d’amore.













