La dodicesima edizione del Catania Film Fest si è conclusa ieri, domenica 19 novembre. Durante questi otto giorni di festival sono stati diversi i film ed i cortometraggi proiettati nelle sale del cinema King e del Centro Culturale Zo, così come gli ospiti nazionali ed internazionali.
Tra le proiezioni più interessanti il corto “Dive“, prodotto da Davide Mogna, giovanissimo imprenditore classe 2000, fondatore della casa di produzione NewGen Entertainment.
“Dive”: una storia comune
Al centro del cortometraggio la storia di quella che sembra essere apparentemente “una semplice giornata di due giovani ragazzi in spiaggia che fanno cose comuni a tutti i giovani: giocare, scherzare, bere, ridere, ballare, cantare, fare un bagno al mare“, come commentato subito dopo la proiezione dal CEO del Catania Film Fest, Davide Catalano. La bella giornata, però, si trasforma presto in un pericoloso rischio: i protagonisti si trovano infatti in un litorale ucraino, colpito dalla guerra, ed il pubblico se ne accorge grazie ad un cartello scritto in cirillico e, dopo, con le esplosioni.
“La storia del film è nata dalla volontà di raccontare una storia d’amore tra due giovani che si ritrovano a far fronte ad un qualcosa di molto più grande di loro che non sanno, giustamente, come gestire – ha detto il produttore Davide Mogna -. Questo è un modo per raccontare un po’ il mondo di oggi visto dagli occhi di due ragazzi, per rendersi conto di come il mondo oggi si sta ritorcendo contro le persone nel quotidiano“.
La storia scritta da Severino Iuliano riesce benissimo nel suo intento con la regia di Aldo Iuliano, la fotografia di Daniele Ciprì, il montaggio di Marco Spoletini e, ovviamente il cast tecnico e artistico: il pubblico è invitato ad empatizzare con i due protagonisti, interpretati dagli attori ucraini Veronika Lukianenko e Danyil Kamenskyi, anche grazie alla canzone che i due mimano con le labbra all’inizio: “Mamma Maria” dei Ricchi e Poveri. Una canzone italiana che fa pensare ad una storia nazionale, perché in realtà, davanti alle tragedie, la nazionalità non conta.
L’Ucraina in Italia
Le scene del corto, per ovvi motivi, non sono state girate in Ucraina, ma in Italia: le riprese hanno avuto luogo nel litorale di Sabaudia e poi, per le scene acquatiche, in una piscina poco fuori Roma.
“Abbiamo deciso di portare il nostro corto a Catania perché ci fa molto piacere essere qui, in questa cornice – ha detto ai microfoni di LiveUnict il produttore -. Conosciamo il festival e ci è sembrata un’opportunità per portare ad un pubblico ancora maggiore il lavoro che abbiamo fatto. Sicuramente la realtà che raccontiamo è internazionale, quindi sembra molto lontana, ma al tempo stesso è un qualcosa che possiamo comunque sentire sulla nostra pelle. Tutti noi, seppur lontani dalle guerre che ci sono nel mondo in questo momento, ci siamo sentiti minacciati ed è utile mettersi anche nei panni di chi vive queste situazioni purtroppo ogni giorno“.
Il potere del cinema
Il cinema porta spesso nelle sale messaggi pieni di significato: “Secondo me il cinema è sicuramente un grande mezzo che su larga scala può fare la differenza“, ha spiegato Davide Mogna.
“Noi nel nostro piccolo abbiamo cercato di portare una storia non con l’intento di riuscire a cambiare il mondo o la situazione, ma per mettere l’attenzione su una attuale e importante”, ha poi concluso. La riuscita del progetto è certa: sono diversi, infatti, i premi vinti dal corto.
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