L’estate 2022 è appena iniziata e, insieme al gran caldo, porta con sé un nuovo stato di allerta. Questo perché, da oramai diversi giorni, si sta assistendo a una veloce risalita dei casi da Covid-19, in particolare quelli legati alle varianti Omicron.
Ciò è confermato anche dall’EMA (l’Agenzia europea per i medicinali) e dal suo Responsabile della strategia per i vaccini, Marco Cavaleri, che ha spiegato come si stia “assistendo a una nuova ondata di casi Covid-19 in molti Paesi in Ue“ poiché “le varianti Omicron BA.4 e BA.5 sono altamente trasmissibili”.
In questa situazione, il miglior alleato sembrerebbe essere ancora una volta la vaccinazione anti-Covid: Cavaleri spiega che “se era stata raccomandata la quarta dose per le persone con più di 80 anni, adesso è consigliabile il secondo booster anche per le persone tra i 60 e i 79 anni“.
Ma non ci si ferma qui: sono diverse, in effetti, le ipotesi al vaglio dell’Agenzia Europea per i Medicinali.
Una di queste, ad esempio, vedrebbe la somministrazione del vaccino anti-Covid come richiamo annuale: come spiegato da Cavaleri, “a seconda dei dati che riceviamo, potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l’influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell’approvazione dell’aggiornamento annuale”.
Nel frattempo, si studia anche una miglior risposta al temibile contagio da Omicron: Cavaleri sottolinea che “avremo bisogno di una evidenza reale per comprendere l’impatto che l’aggiornamento dei vaccini ha sulla protezione delle persone dal contagio e dall’evoluzione grave della malattia in autunno e in inverno, e quanto tempo potrebbe durare la copertura”.
Sono in studio, dunque, nuove tipologie di vaccino: secondo Cavaleri, infatti, “e i vaccini mRNA adattati che incorporano un ceppo della variante Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, se usati come booster”, mentre “i vaccini bivalenti mRna che combinano due ceppi di Sars-CoV-2, uno dei quali è un ceppo Omicron, sembrano offrire una risposta immunitaria ancora più ampia”.
Il Responsabile della strategia per i vaccini ha infine sottolineato che“i vaccini che includono altre varianti potrebbero anche essere presi in considerazione per l’uso come booster“, sempre e solo se, in conclusione, “i dati degli studi clinici mostreranno un livello adeguato di neutralizzazione contro Omicron e di altre varianti preoccupanti”.