L’Università di Catania ha dato il via al 587° anno accademico. Oggi, infatti, si è tenuta l’inaugurazione nella chiesa del Monastero dei Benedettini a Catania. Ad assistere, oltre al rettore Francesco Priolo e agli altri organi interni con i delegati dei vari dipartimenti, anche la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e la Senatrice a vita Elena Cattaneo.
“Il principio fondamentale è di permettere a tutti di poter studiare”: l’intervento della Ministra Messa
La Ministra Messa apre l’inaugurazione del nuovo anno accademico con un ricordo a Rita Levi Montalcini e un ricordo verso i giovani “vittime” in prima persona della pandemia da coronavirus ancora in atto. La Ministra parla di Dad, di due anni di disagio e difficoltà per tutti gli studenti.
“Viviamo in un’era dove conoscenza e competenza all’università – dichiara la Ministra Messa -, hanno assunto un ruolo fondamentale nel nostro paese. Abbiamo sempre cercato di essere competitivi in ambito ricerca e università a livello internazionale ma quest’anno le risorse sono molte, oltre 11 miliardi. Sono stati istaurati nuovi programmi di ricerca e agevolazioni per le lauree STEM e mobilità”.
“Il principio fondamentale è di permettere a tutti di poter studiare – dice la Ministra -. Lo facciamo grazie al diritto allo studio e a tutte le agevolazioni presenti in ambito universitario. Riportiamo indietro i ragazzi dall’Estero stoppando la fuga di cui si è parlato negli ultimi anni. Ricominciamo a fare progetti, è fondamentale perché non è solo di ricerca ma anche didattica. Viviamo in un mondo in cui si mischiano i saperi, cambia il modo di comunicazione e insegnamento. Dobbiamo riuscire a coniugare gli investimenti che facciamo in ricerca con i lavori che si da poi ai giovani. In Sicilia, la probabilità di ciò è alta. Infatti, Catania è la 16° città in Europa per startup”.
L’orgoglio del Rettore Francesco Priolo
Successivamente è intervenuto il Rettore Francesco Priolo ringraziando la Ministra e tutti i presenti di presenziare alla Cerimonia di inaugurazione. Il Rettore ricorda Dadiv Sassoli che era presente lo scorso anno all’inaugurazione, porgendo lui calorose parole di ricordo.
Il Rettore parla di parità di genere dicendo che “la cerimonia è dedicata proprio a questo in occasione dell’11 febbraio appena trascorso, giornata mondiale delle donne nella scienza”.
“Unict collabora con la Prefettura e la Guardia di Finanza per migliorare e rendere lucido il lavoro. Per me questo è motivo di orgoglio – dichiara il Rettore Francesco Priolo –. La nostra università è fonte di tutte le azioni messe in campo. Unict ha un’accreditamento con un punteggio di 6,59 che la colloca tra le migliori insieme all’Università di Bologna e La Sapienza di Roma. È un punto di partenza per proseguire il lavoro per il bene degli studenti. Il nostro obiettivo è quello andare sempre avanti e di migliorare nel nostro intento. Siamo un ateneo virtuoso.
Abbiamo investito su servizi importanti: trasporti, buoni libri e borse di studio. Tutte queste agevolazioni ci hanno permesso di convincere le famiglie ad affidarci la formazione dei loro figli. Quest’anno le immatricolazioni sono cresciute, sono come un decennio fa e mi confermano che stiamo procedendo verso la strada giusta. Gli studenti hanno pagato il prezzo più grosso durante questa pandemia anche dal punto di vista mentale. Unict ha scelto di investire in un counseling psicologico per chi sente bisogno di avere un aiuto”.
“La parità di genere si identifica in un’università responsabile di inclusione – dichiara Priolo -. L’ateneo è impegnato in un nuovo piano strategico che avrà durata quinquennale. Innovazione e digitalizzazione: cambiamenti strutturali per modernizzare l’istruzione. Migliorare il monitoraggio della carriera studenti e nuova didattica innovativa. Quanto alla ricerca potremmo potenziare i progetti puntando sulla diffusione di cultura. La seconda fase del piano strategico è rappresentata da inclusione sociale, gli obiettivi riguardano da una parte con la progettazione e inclusione per le fasce più deboli di studenti, come Cinap e strutture carcerarie. Infatti, è motivo di orgoglio anticipare il progetto di collaborazione con la comunità di Sant’Egidio che consisterà in un banco alimentare per i più bisognosi.
La terza è quella dell’internazionalizzazione. Potenzieremo le azioni riguardanti didattica e ricerca coinvolgendo tutti i membri dell’università: studenti, collaboratori, docenti. La quarta sfida è la sostenibilità. L’obiettivo prioritario è quello di mappare e identificare lo sviluppo sostenibile”.
“Gli accordi con gli altri atenei dell’Isola migliorano la ricerca e lo sviluppo – continua Priolo -. Abbiamo in cantiere tre progetti con enti di ricerca nazionali. Siamo tutti impegnati a rispettare le prime scadenze riguardanti i progetti e gli accordi con le altre università della nostra isola”.
“Il futuro appartiene a colore che credono nella bellezza dei propri sogni” – conclude Priolo con questa citazione in occasione dell’inaugurazione del 587° anno accademico.
Elena Cattaneo e il ricordo a Rita Levi Montalcini
La Senatrice a vita, Elena Cattaneo, è intervenuta alla cerimonia ringraziando dell’opportunità di presenziare all’inaugurazione dell’Università di Catania. “È un momento solenne e formale, in cui credo ci uniamo tutti per celebrale e affermare la gioia del nostro lavoro, i diritti di studiare, ricordarci dei doveri verso la società e il paese. È meraviglioso che questa celebrazione sia stata gestita dagli studenti. Io credo che si debba partire dal considerare se lo studioso abbia un tratto distintivo e mi affascina scoprirlo nella storia recente e passata”.
La senatrice ricorda anche lei Rita Levi Montalcini. “È una donna che ha portato avanti la sua idea – dichiara Elena Cattaneo -, la sua storia non smette mai di spiegarmi quella gioia che deriva dal fatto di aver affrontato e studiato qualcosa che prima di lei nessuno aveva affrontano e condiviso. Questo è il nostro ruolo, studiare le cose che nessuno conosce”.
“Mi affascina la scienza – dice la Senatrice a vita Elena Cattaneo -, guardare alla storia delle persone che hanno portato a quei risultati, perché la storia parla dei gradini che uomini e donne hanno scalato per arrivare a capire e a saper fare”.
“Il nostro paese vive profonde contraddizioni. Il paese dove si sono formati grandi scuole, caratterizzato da eccellenze diffuse. Un paese meraviglioso con mille opportunità. L’università crea spazi e da concorsi che poi vengono vinti da persone che hanno premi nobel. Però la libertà deve essere vissuta come uno stato di allerta continua – dice la Cattaneo -. C’è sempre qualcuno che limita la libertà di studiare o del sapere, ma si deve andare avanti e rimboccarsi le maniche ogni giorno. Le mie esperienze mi hanno insegnato che la libertà non c’è sempre. Oggi è il tempo delle opportunità”.
Gli studenti di Unict
La cerimonia ha ospitato e hanno preso parte ad essa anche gli studenti dell’Università di Catania che hanno mostrato gratitudine e orgoglio. “Poter studiare in un ambiente stimolante come la Scuola Superiore di Catania è motivo di soddisfazione nel mio percorso di ricerca” – dichiara Rossella Garofalo, studentessa di Unict. La cerimonia è continuata premendo sul fatto di quanto orgoglio ci sia da parte di tutti verso l’Università di Catania e del fatto che la parità di genere è sempre più marcata. Il ricordo alle donne nella scienza, alla parità di genere e alle lauree STEM è stato primario.