Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, è stato di nuovo sospeso dalla carica. La decisione è stata presa dalla prefetta Maria Carmela Librizzi ed è stata comunicata al primo cittadino dalla segretaria generale del Comune, Rossana Manno.
“Ha ripreso la sua efficacia il decreto prefettizio originario di sospensione del 24 luglio 2020 (emanato ai sensi della legge Severino) che si esaurirà decorsi 18 mesi complessivi, al netto del periodo di sospensione“, si legge nella nota.
Pogliese è stato condannato per peculato il 23 luglio 2020 dal Tribunale di Palermo a 4 anni e 3 mesi di reclusione, nell’ambito del processo “Spese pazze” all’Ars, sui rimborsi dell’Assemblea regionale Siciliana quando era vicepresidente del gruppo del Pdl. All’epoca era stato già sospeso dall’ex prefetto Sammartino, ma dopo aver vinto il ricorso al tribunale era tornato in carica il 5 dicembre 2020. La decisione della nuova sospensione per il sindaco di Catania arriva dopo la decisione della Corte Costituzionale, che ha definito “non fondate le questioni di legittimità” che erano state sollevate dal giudice civile.
“In maniera del tutto inaspettata – ha scritto Pogliese su Facebook – mi ritrovo a commentare l’ennesimo atto che riporta indietro le lancette della mia esperienza da sindaco. Oggi pomeriggio – scrive Pogliese su Facebook – ho ricevuto dal Prefetto una nota, in assenza di una ordinanza da parte del Tribunale, che mi comunica la sospensione dalla carica di sindaco. Il tutto con una interpretazione della normativa, a giudizio di illustri giuristi errata, in contrasto con la stessa ultima sentenza della Corte Costituzionale nei miei confronti, che ha sancito la ‘natura giuridica cautelare e non sanzionatoria della sospensione’.
Astenendomi per sensibilità istituzionale dallo svolgimento delle funzioni di sindaco – aggiunge Pogliese – aspetterò i chiarimenti del caso prima di fare tutte le opportune valutazioni e assumere scelte consequenziali”.