In Emilia-Romagna, un ragazzo abruzzese di 29 anni, dopo aver invitato i proprio genitori per discutere la tesi di laurea a Forlì, in una sede distaccata dalla facoltà di economia e commercio di Bologna, è stato trovato morto sotto il ponte di Stalingrado. Un avvenimento che lascia senza parole le persone lontane a lui, ma soprattutto i genitori che non si aspettavano assolutamente un gesto così estremo dal proprio figlio.
In realtà da quanto è stato scoperto, il ragazzo aveva dato ancora pochi esami, e non c’era alcuna laurea da festeggiare. Travolto dalla delusione verso se stesso , non aveva il coraggio di dire ai proprio genitori che ancora dovevano attendere almeno due anni per la sua laurea. Tutto ciò fa proprio intendere l’effettiva dicotomia del mondo che abbiamo costruito in cui esiste purtroppo la logica in cui esistono eroi e falliti. Per cui eroi sono chi si laurea in tempo, con il massimo dei voti e falliti sono invece chi non riesce in questo intento e ritarda la propria laurea anche di pochi mesi.
Se ti laurei in 3 anni esatti o in 5 anni esatti, sei un eroe, se invece ritardi il tuo percorso sei un fallito. Un’ideologia sbagliata, una mentalità per cui mettersi a confronto con i propri colleghi è più importante del proprio benessere o in questo caso della propria vita stessa.
La vicenda del ragazzo risulta essere dunque una delle tante purtroppo, scabrose vicende che travolgono i giovani che intraprendono il percorso universitario. Non aveva avvisato nessuno dei suoi amici, solo i suoi genitori. Aveva vagato per la città per l’intera giornata e rifiutato tutte chiamate dei genitori. Poi ha mandato un messaggio audio dal contenuto ambiguo alla ex fidanzata e all’incirca verso le ore 16.00 del pomeriggio ha contattato un amico dicendogli che stava sul ponte di Stalingrado e probabilmente confessandogli i suoi intenti suicidi o comunque preannunciandogli qualcosa, la propria frustrazione. L’amico impaurito ha chiamato immediatamente i soccorsi e si è precipitato sul posto, ma quando le forze dell’ordine e il 118 sono arrivati era troppo tardi.
Una vicenda terribile che in primis fa fallire l’essere umano, e nessun altro. Tanto meno quel giovane, che aveva tutta la vita davanti a sè. Una vita meravigliosa, fatta di ritardi che non sopportava e che ha deciso di mettere fine alla propria vita.