Ci si vaccina, entro poche ore arriva tramite sms il codice per accedere al sito www.dgc.gov.it e, infine, si scarica l’ormai celebre Green Pass che permette a tutti i vaccinati di potersi spostare più liberamente: è questa la prassi da seguire generalmente. Tuttavia, ci sono persone guarite dal Coronavirus che non sono ancora riuscite a ottenere il pass.
Lo stesso, secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, vale per i moltissimi italiani all’estero che, anche se sono stabiliti li per motivi lavorativi da molto tempo, riscontrando ancora difficoltà nell’ottenere il Green pass, certificazione senza la quale non si può rientrare in Italia o circolare liberamente in Europa.
Green pass: cosa fare se non si è ancora ottenuto il pass?
L’Ue ha fornito un’alternativa utile per chi non ha ancora ottenuto il Green Pass. Di fatto, è previsto che fino al 12 agosto siano valide in sostituzione dell’EU digital COVID certifcate le certificazioni cartacee o digitali ricevute:
- al momento della guarigione;
- dopo la vaccinazione;
- dopo il risultato negativo di un tampone.
Con tali documenti alla mano (meglio se disponibili nella versione in lingua inglese), dunque, sarebbe possibile spostarsi tra un Paese e l’altro della Ue (oltre che verso Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
Inoltre, non è previsto alcun tampone al ritorno per chi deve recarsi solo per un breve periodo di tempo in un Paese Europeo: basterà che la durata dello spostamento non superi i 5 giorni. È bene sottolineare, tuttavia, che per potersi permetter questo “lusso”, è necessario che ciascun passeggero adulto proceda con la compilazione dell’Ue Digital Passenger Locator Form. In caso di presenza di minori, infine, quest’ultimi potranno essere registrati nel modulo dell’adulto accompagnatore.
E per chi proviene dall’Inghilterra?
Chi proviene dal Regno Unito, al contrario, dovrà essere in possesso di un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti all’ingresso e dovrà sottoporsi a cinque giorni di quarantena in Italia.
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