In Sicilia, a partire dalla giornata di ieri, è iniziata la corsa al giallo. I dati sono in lento ma netto miglioramento, facendo ormai ben sperare gli abitanti dell’Isola, che cominciano ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Si ricordi, infatti, che la Sicilia si trova in zona arancione sin dallo scorso 15 marzo: due lunghissimi mesi che hanno scampato persino il pericolo di un passaggio nella fascia più alta di rischio, la temutissima ma evitata zona rossa.
Così, mentre i siciliani cominciano a “vedere giallo”, in tutta l’Isola la campagna vaccinale subisce in pochi giorni diverse spinte, atte a coprire il più possibile tutto il territorio regionale, correndo verso l’agognata immunità di gregge. Una delle novità riguarda i piccoli comuni montani: come comunicato dal presidente della Regione Nello Musumeci, “nei piccoli Comuni montani cominceremo nei prossimi giorni la campagna di vaccinazione generalizzata”.
“Si inizierà con i centri al di sotto dei mille abitanti, ma contiamo di ampliare presto la platea”, ha affermato il governatore, spiegando che “è quanto siamo riusciti ad ottenere dalla intesa con la struttura del generale Figliuolo”, e che, infine, “ho dato disposizione alle Asp affinché predispongano la necessaria organizzazione, nella certezza che potranno contare anche sulla piena collaborazione dei sindaci”.
Ma questa non è l’unica spinta siciliana verso una campagna vaccinale più veloce. Proprio durante la giornata di ieri, 10 maggio, infatti, è stato dato il via alle prenotazioni per i soggetti dai 16 ai 59 anni, “con comorbidità, che rientrano nella Categoria 4, con codice di esenzione per patologia, in coerenza con quanto previsto dalla direttiva della Struttura Commissariale per l’emergenza Covid-19, nell’ambito della campagna di somministrazione rivolta alle categorie prioritarie”. Questi ultimi verranno vaccinati con la doppia dose di vaccino Pfizer o Moderna, con un lasso di tempo tra le due dosi tra i 35 e i 42 giorni.