L’esecutivo Draghi non vuole più aspettare e sul rientro a scuola è stato chiaro. Secondo le prime indiscrezioni il ritorno della didattica in presenza è vicino e ha una data: il 26 aprile e sarà valido per scuole e istituti in zona arancione e gialla. Proseguirà, invece, la didattica a distanza nelle zone rosse.
Questo cambio di direzione riguarderà anche le università: ritorno previsto anche per gli studenti universitari, garantendo il rispetto delle attuali norme per prevenire la diffusione del virus.
A tal proposito il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli spera che questa direttiva possa essere applicata e che non rimanga una promessa, monitorando l’andamento della curva epidemiologica: “É l’auspicio condiviso – ha dichiarato Giannelli-, ma va verificato se esistano le condizioni tecniche e di sicurezza per poterlo fare“.
Nota dolente per i mezzi pubblici, che a distanza di un anno non sono stati potenziati, nonostante l’alto numero di studenti pendolari che ogni giorno si recano a scuola o all’università. “I trasporti pubblici non sono ancora stati messi in sicurezza – ha concluso il presidente dell’Associazione nazionale presidi-. Non ci risultano grossi progressi sul fronte monitoraggio e screening attraverso i tamponi rapidi di cui si era parlato. Né ci sono provvedimenti rispetto alla formazione delle classi ed alla riduzione del numero degli studenti, anche guardando a settembre. Vanno superate queste difficoltà di tipo tecnico“.