Pancetta o guanciale? Pecorino o parmigiano? Per i puristi della carbonara anche solo porre questi interrogativi rappresenta un’eresia. Per coloro che difendono la tradizione esiste un unico modo per cucinare un’ottima carbonara ed è utilizzando pasta, guanciale, pecorino, uovo, pepe. Oggi si celebra il “Carbonara Day” e per la regina dei primi è ancora dibattito tra tradizione e innovazione.
Accanto a chi difende la ricetta originale c’è, però, chi crede che la carbonara sia un piatto versatile e che possa essere modificato per andare incontro a gusti ed esigenze diverse. Si celebra oggi, martedì 6 aprile, il giorno dedicato a uno dei piatti più amati al mondo e tutti sono chiamati a condividere sui social la loro “Carbonara perfetta” con un dibattito su Facebook, Twitter e Instagram con gli hashtag #CarbonaraDay e #MyCarbonara. Via libera, quindi, alla fantasia o alla tradizione.
Carbonara Day: origini e le varianti
Le origini della carbonara sono incerte. Per alcuni, la carbonara sarebbe nata nel 1944 dall’incontro fra la pasta italiana e gli ingredienti della ‘Razione K’ dei soldati americani cioè tuorlo d’uovo in polvere e bacon. Secondo altri la paternità della pietanza sarebbe da attribuire ai carbonai appenninici (carbonari in romanesco), che la preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. La carbonara, in questo caso, sarebbe l’evoluzione del piatto detto “cacio e ova”, di origini laziali e abruzzesi. Un’ultima ipotesi ricondurrebbe la genesi della ricetta alla cucina napoletana, individuando nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza.
Non è possibile, quindi, stabilire con esattezza quale sia l’origine della pietanza e, di conseguenza, quale sia effettivamente la ricetta originale. Nel tempo sono nate diverse versioni accanto a quella considerata originale: prosciutto e funghi, uova, parmigiano e vongole, aglio, gruviera e parmigiano, panna, peperoncino e brandy, eccetera.