Il ministro per l’Università e la Ricerca, Gaetano Manfredi, è di recente intervenuto ai microfoni di Rai News 24 in una lunga intervista in cui si è parlato anche della ripresa delle lezioni e delle altre attività didattiche in presenza. Una decisione attesa a lungo dagli studenti universitari, che da mesi ormai attendono di sapere che ne sarà del prossimo semestre.
“In questo periodo c’è l’interruzione tra i due semestri. Gennaio è tradizionalmente un mese di esami, mediamente il secondo semestre parte nella seconda metà di febbraio – esordisce il ministro Manfredi -. Gli atenei riprenderanno con il modello che abbiamo adottato a settembre e che abbiamo poi dovuto interrompere per la seconda ondata, cioè una presenza in aula al 50% con una didattica mista. Ovviamente sarà necessario un coordinamento regionale per garantire la sicurezza sui trasporti”.
Il capitolo trasporti viene indicato come un punto critico nella discussione con Manfredi e ci si chiede se le università potranno dare seguito al segnale lanciato dal Ministero. “Il DPCM – dichiara Manfredi – prevede che ci sia un accordo a livello regionale attraverso il Comitato Regionale Universitario. Gli atenei sono impegnati per garantire il massimo dell’attività didattica in presenza, ma bisogna considerare che l’università è fatta anche da tanti fuorisede, anche studenti stranieri. Dobbiamo anche garantire un servizio didattico per chi non può raggiungere le aule. Adotteremo un modello blended che ha già funzionato a settembre e ottobre che consentirà in contemporanea di fare didattica in presenza e a distanza”.
Università in presenza e proroga anno accademico: le novità annunciate da Manfredi
La didattica in presenza, ancora una volta, sarà soprattutto per le matricole, che verranno privilegiate anche per il semestre in ingresso: “Abbiamo sempre garantito alle matricole la didattica in presenza, ad eccezione delle zone rosse, proprio perché rappresentano la parte un po’ più fragile della compagine studentesca”.
Il ministro è poi intervenuto anche sulle lauree in presenza e su una possibile proroga dell’anno accademico e del Recovery Plan per università e ricerca.