La seconda ondata รจ ormai realtร in Italia: lโaumento della curva epidemiologica rappresenta un serio rischio anche per le festivitร natalizie.
A Natale, secondo i dati raccolti nelle ultime giornate, la circolazione del virus non vedrร alcuna battuta dโarresto, anzi โsarร ancora intensa, per cui non saranno possibili cenoni aperti, assembramenti, persone che non si conoscono e che stanno una vicina all’altraโ. Sono queste le dichiarazioni che Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per lโemergenza Covid-19, ha rilasciato a Sky Tg24.
“Sarร un Natale magari con un cenone – continua Ricciardi – perรฒ con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria” altrimenti, ammonisce, si rischia di trasmettere il virus proprio durante pranzi, cene e festeggiamenti.
Le possibili regole per il cenone
Considerazioni, queste, sostenute anche dal ministro Boccia che ha sottolineato come la prioritร sia quella di mettere in sicurezza il Paese: โCi sarร solo il nucleo familiare piรน stretto e dobbiamo fare attenzioneโ. Si potranno riunire quindi, con opportune limitazioni, parenti non oltre il primo grado di parentela, cosรฌ come ha precisato la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: โPossiamo immaginare oggi, che siamo a metร novembre, che a dicembre potremo far finta che tutto questo รจ superato? Quando anche uscissimo da questa drammatica congiuntura, possiamo immaginare che dal 10-15 dicembre sarร come se non fosse successo niente?”.
Anche il viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri, ha parlato di un Natale โsottotonoโ auspicando una stabilizzazione della curva che ci permetta di considerare lโintero territorio nazionale quale zona gialla o arancione facendo attenzione a non compiere il medesimo errore di Ferragosto, cosรฌ come lโinfettivologo Galli lโha definito: โAnche se chiudessimo tutto oggi, e riaprissimo per Natale o prima di Natale, รจ abbastanza evidente che se non manteniamo le precauzioni, anche dopo la riapertura cadremmo esattamente nell’errore di ferragosto, quando un’interpretazione disinvolta del ‘dobbiamo convivere col virus’ ha portato al risultato che il virus ha fatto festa insieme a gli italianiโ.