Sono lontani i tempi in cui tutti gli studenti e le studentesse agganciavano le “cartuccere”, contenenti i bigliettini, sotto la camicia per avere le risposte giuste alle prove di maturità. Nemmeno lo scambio del pizzino va più di moda.
Questa è l’era dello smartphone, con cui i maturandi sono soliti collegarsi su internet per cercare temi, esercizi matematici, traduzioni di versioni e risposte ad altri quesiti. Ma cosa si rischia se uno studente viene beccato mentre copia?
In questi casi, lo studente potrebbe essere escluso da tutte le prove degli esami di stato e sarebbe costretto ad affrontare la maturità l’anno successivo.
Pare, però, che nel 2013 in Campania una studentessa, beccata a copiare durante gli esami, abbia iniziato un iter processuale. Penalizzata ed esclusa dalle prove, ha avuto il sostegno del Consiglio di Stato che riteneva il suo percorso di studi eccellente e valido rispetto alle singole prove della maturità.
La situazione si complica se gli studenti o chiunque altro sia responsabile di offrire contenuti in anteprima sulle prove di esame.
In questi giorni, la Polizia sta tenendo d’occhio i siti internet che potrebbero dare anticipazioni sulla maturità. Il web in generale è monitorato, dato che sono in molti i ragazzi che cercano di scambiarsi informazioni. A riguardo vi sono delle norme specifiche, chiunque compia questo reato è soggetto ad una sanzione penale.
Nel frattempo, il MIUR ha già dichiarato guerra a chiunque tenti di copiare, chiedendo alle scuole di disattiva la connessione internet.
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