“Oggi vogliamo porre fine a una attesa lunga estenuante improntata e dettata da garbo istituzionale nei confronti della più grande azienda dello Stato, l’Anas. Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse e invece ci siamo resi conto di quanto inutile fosse se non dannoso, il trascorrere del tempo. Ora apriamo una vertenza che formalizziamo con un apposito atto deliberativo che tra qualche ora sarà adottato dalla giunta. Perché l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia“. Queste le parole di rabbia del Governatore della Sicilia Nello Musumeci, stufo dei ritardi – e dei conseguenti danni economici – nei lavori per la riapertura del viadotto Himera lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, ancora impercorribile dopo 5 anni.
La riapertura del ponte Morandi, realizzato in tempo record, rigira il coltello nella piaga. Molto forte è la reazione del Presidente della Regione a Palazzo d’Orleans, che accusa l’Anas di non aver mantenuto fede all’accordo. “In Sicilia le opere affidate all’Anas nella realizzazione diretta o indiretta rimangono ferme da decenni, in alcuni casi senza fare alcun passo in avanti“.
“Questa telenovela del pilone del fiume Himera doveva essere inaugurato lo scorso anno, poi si era detto in primavera. Il virus ha interrotto per due mesi i lavori. Poi si è detto giugno, ora luglio. Sullo sfondo rimane la vicenda del ponte Morandi di Genova che in un anno è stato rimesso su. Ci chiediamo perché il metodo Morandi debba essere considerato l’eccezione e non la regola almeno per le opere più importanti. Lo scandalo è sotto gli occhi di tutti“.
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Quindi adesso basta. Nominato un gruppo di avvocati con il compito di quantificare danni economici e di immagine inflitti dall’Anas ai danni della Regione Sicilia. Musumeci propone inoltre la nomina di un commissario straordinario sul modello di Genova, visto che tutte le altre misure ordinarie hanno finito per rilevarsi insufficienti.
“Non è più il tempo di tacere, ecco perché abbiamo affidato una relazione da redigere per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra isola. Il 15 giugno il gruppo ci fornirà l’esito del lavoro e noi procederemo giudizialmente“. Quindi ci penserà il tribunale.