La fase 2 è ormai entrata nel vivo e ormai gli italiani si sono abituati al cambio di stile di vita. Molte sono le file – sempre ordinate e rispettose delle regole – davanti ai negozi. La ripartenza, però, è molto dura per i commercianti, che devono affrontare una dura crisi economica causata dal lockdown. Per questo motivo, molti hanno introdotto un aumento dei costi dei servizi offerti e la cosiddetta “tassa covid”.
In parole povere, la segnalazione finita al Codacons tratta di un surplus da due a quattro euro, con tanto di voce a parte sullo scontrino, emesso da un negozio di parrucchieri, indirizzati alle spese di sanificazione e messa in sicurezza del locale. Allo stesso ente sono arrivate segnalazioni di estetisti che impongono, per l’emergenza Covid, kit obbligatori da indossare con costo extra di 10 euro a carico del cliente.
“Stiamo ricevendo decine di segnalazioni sugli incrementi dei listini dei parrucchieri” spiega il Codacons, che ha calcolato come il prezzo di un taglio sia aumentato del 25%, ma con punte di incremento che arrivano al +66%. Sembrano rientrati gli aumenti del prezzo del caffè al bar, con casi di espresso a 2 euro a Milano e di 1 euro e 50 a Roma.