Il governatore della Regione Siciliani, Nello Musumeci, che nei giorni scorsi aveva ipotizzato l’uso del passaporto sanitario per consentire ai turisti stranieri, dall’8 giugno, di arrivare nell’isola, ha insistito insieme al collega sardo Christian Solinas, per effettuare il tampone a tutti i turisti stranieri che vorranno accedere nelle due isole, in modo da non danneggiare ulteriormente il settore turistico.
Questa presa di posizione si scontra con il parere degli esperti del Comitato tecnico scientifico, che ritengono questa soluzione inapplicabile: non è ammissibile e possibile l’esistenza di un passaporto sanitario o un certificato di negatività. Intanto Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali con delega al Turismo, va oltre: “Dal 3 giugno i cittadini provenienti dall’UE potranno arrivare in Italia senza sottoporsi alla quarantena. Noi siamo pronti”.
Lo scontro alimenta l’alone di incertezza che aleggia sul mondo del turismo, a una settimana dalle possibili riaperture ai viaggi tra regioni. Altre Regioni, come l’Emilia-Romagna, ad esempio, stanno seguendo linee diverse. L’assessore al turismo emiliano-romagnolo, Andrea Corsini, ha confermato la linea “attendista”: “Noi ci affidiamo alle decisioni del governo e non chiederemo certificati di negatività, inapplicabili. Stiamo facendo accordi con Germania e Austria per portare turisti nella nostra riviera”.
Dal canto suo, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha confermato che le decisioni sugli spostamenti saranno prese nei prossimi giorni: “Il criterio per la riapertura sarà il numero dei contagi. Mercoledì, giovedì e venerdì il ministro Speranza farà le sue valutazioni e poi ci sarà un CdM”.