Alcune tensioni in Senato per il discorso del Premier Giuseppe Conte: il Presidente del Consiglio dei Ministri ha comunicato le intenzioni del Governo per la gestione della riapertura e degli aiuti alle famiglie e imprese nelle prossime settimane.
Il primo punto trattato riguarda proprio il distanziamento sociale e l’allentamento delle misure con le relative cautele; sarà necessario l’utilizzo delle mascherine fino al momento in cui non vengano elaborati vaccini o cure mirate efficaci. Tramite il sito dell’ANAD è possibile controllare quante ne sono distribuite dalla Protezione Civile alle Regioni. Si dovranno rafforzare i servizi di prevenzione con l’integrazione di politiche sanitarie e sociali con particolare attenzione a case di cura, rsa, ecc. Sarà intensificata la presenza di Covid Hospital e strutture dedicate: “riducono il rischio di contagio per gli operatori sanitari e per i pazienti non infetti” – ha affermato Conte.
Tamponi e test seriologici sono utili strumenti di indagine e conoscenza epidemiologica: per costruire un piano nazionale è stata disposta una gara pubblica entro il 29 aprile per la fornitura di kit reagenti per 150.000 test campione sulla diffusione del test, più altri 150.000 per ampliare l’indagine.
Previsto il rafforzamento di una strategia di mappatura dei contatti sospetti, “contact tracing”, e assistenza tramite le nuove tecnologia. L’app di cui tanto si parla, “Immuni”, garantirebbe l’isolamento necessario a evitare la nascita di nuovi focolai. L’applicazione sarà offerta su base volontaria, garantendo il diritto alla riservatezza e alla salute pubblica. Servirà una legge del parlamento prima della diffusione ufficiale.
Conte definisce efficace il lockdown ma si sente la necessità di un allentamento delle restrizioni per le attività produttive e commerciali: “Il riavvio però deve avvenire sulla base di un piano ben articolato“. Ci saranno delle modifiche anche sul distanziamento sociale: progressivo ma ordinato allentamento delle misure.
Previste “aperture progressive su base nazionale che consentano di riattivare buona parte delle attività tenendo però sotto controllo la curva del contagio così da intervenire laddove questa si rialzi oltre una certa soglia, commisurata alla rispettiva recettività degli ospedali delle diverse aree“. Il programma per le nuove norme di sicurezza verrà poi valutato anche dai sindacati. “Un’avventatezza in questa situazione può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini hanno dovuto affrontare fin qui” – ribadisce il Premier.
Il Decreto Cura Italia va ampliato, continua Conte: sostegno alla liquidità delle imprese, proroga scadenze ed incentivi alla riapertura, accrescere protezione del tessuto industriale – sono alcuni dei progetti del Governo. Sono stati forniti “400 milioni di euro ai comuni italiani per i Buoni Spesa ai più bisognosi, ma non sono suffcienti, occorre un supporto prolungato nel tempo più decisivo“. Il governo invierà una richiesta al parlamento per una cifra ben superiore, non inferiore a 75 milioni, destinati al rafforzamento sanitario, agli ammortizzatori sociali, alle piccole e medie imprese, fondi aggiuntivi per comuni regioni ecc.
Previsto per il 23 aprile il vertice europeo: tra le richieste dell’Italia un fondo di garanzia europeo da 25 miliardi, sostegno al reddito dei lavoratori privi di reddito, attivazione di una linea di credito. “L’italia non deve ritrovarsi a chiedere scusa a nessuno, di qui la mia assoluta cautela. Non si può pensare di considerare il Mes. Condizioni inaccettabili data la natura di questa crisi”.
L’italia ha lanciato una sfida ambiziosa all’europa: introdurre nuovi strumenti. Bisognerà valutare attentamente i dettagli e le condizioni dell’accordo con l’Europa e “solo allora potremo capire se potrà essere opportuno rispetto agli interessi nazionali“. Che la discussione avvenga in modo pubblico e trasparente, raccomanda il premier.
Intorno all’European recovery found: il premier afferma la “necessità di costruire questo strumento, conforme ai trattati europei, offerto a tutti i paesi interessati, più consistente degli strumenti di cui si parla, che faccia fronte a tutte le necessità e sia immediatamente disponibile e messo a disposizione subito attraverso meccanismi di garanzia”.
“Non dobbiamo dividerci, non possiamo rallentare il processo, – continua- dobbiamo affrettarci a rafforzare la nostra casa comune per sperare di competere con le altre economie globali in modo efficace. Non ci saranno né vincitori né perdenti”.