In seguito alla riunione Conte-Maggioranza tenutasi questo pomeriggio, è stato ora annunciato in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte il nuovo dpcm: misure restrittive prolungate fino al 3 maggio. Il Presidente del Consiglio ha poi descritto l’intesa da raggiungere con l’Europa.
“Dobbiamo continuare a mantenere alta la soglia dell’attenzione anche ora che si avvicina la Pasqua” e le altre festività che seguiranno. La possibilità di ripartire “dipenderà dal nostro comportamento“.
Il nuovo dpcm
Il prolungamento vale anche per le attività, ma dal 14 aprile riaprono librerie, cartolibrerie, negozi per bambini, imprese di silvicultura e varie attività forestali. “Siamo già al lavoro per far ripartire il paese” – continua Conte.
Verrà istituito un gruppo di esperti, una task force di sociologi psicologi, esperti del lavoro, manager in dialogo con il comitato tecnico scientifico, così da modificare l’organizzazione del lavoro e proporre nuovi modelli più innovativi in modo che tengano anche conto della qualità della vita. Il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro è il testo base da cui partire: “il comitato tecnico scientifico lo sta integrando e sarà quello a garantire la ripresa delle attività in tutta sicurezza“.
Importante ora sanificare e predisporre già adesso le misure che garantiranno la ripartenza (metodi per garantire le distanze di sicurezza). Conte: “Bisogna contenere il tasso di contagio, non possiamo permetterci una ricrescita della curva di contagio“.
Il video della diretta di Giuseppe Conte
Europa
Saranno necessari, secondo le stime effettuate, almeno 1500 miliardi di euro per fronteggiare l’emergenza. È necessario finanziare un fondo subito, grazie ai famosi Eurobond, lo strumento più adatto alla condizione attuale a detta del Presidente del Consiglio che è deciso a far attivare al più presto. Previsti anche uno schema assicurativo europeo per la disoccupazione e il potenziamento della banca europea per gli investimenti.
L’attacco diretto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Il MES esiste dal 2012, l’eurogruppo non ha firmato nulla né istituito alcun obbligo” – specifica il premier – “L’Italia non ha bisogno del MES, è uno strumento inadeguato e totalmente inadatto alla situazione che stiamo vivendo“.