Disinformazione e fake news sono sempre pericolose, ma lo sono ancora di più in contesti emergenziali come quello che stiamo vivendo. Il flusso di informazioni che naviga in rete, soprattutto grazie ai social, è molto vasto. Vediamo adesso quali sono le bufale più assurde smascherate dal ministero della Salute.
La raccomandazione è sempre la stessa: bisogna informarsi soltanto tramite fonti ufficiali, registrate e certificate, lasciando perdere i messaggi ricevuti tramite chat, che rischiano di far cadere in errore, alimentando ansie e paure. Sul web circolano infatti numerose informazioni false, alcune di queste totalmente assurde, altre anche pericolose.
1. Ci si può proteggere dal coronavirus facendo gargarismi con la candeggina, assumendo acido acetico o steroidi e utilizzando oli essenziali e acqua salata: falso!
- Nessuna di queste pratiche protegge dal nuovo coronavirus e alcune di queste sono pericolose per la salute.
2. Tagliarsi la barba evita il contagio: falso!
- La bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.
3. Il coronavirus rende sterili, soprattutto gli uomini: falso!
- Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo coronavirus sia causa di sterilità femminile o maschile.
4. C’è correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G: falso!
- Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless.
5. Gli extracomunitari sono immuni all’epidemia grazie al vaccino contro la Tubercolosi: falso!
- Il vaccino per la Tubercolosi non ha nulla a che vedere con il Coronavirus: la TBC è dovuta ad un batterio e non a un virus. Si ricorda che le malattie possono fare ammalare chiunque indipendentemente dalla loro etnia.
Come dimenticare, poi, la bufala circolata qualche giorno fa e condivisa da molti, inclusi esponenti politici di primo piano della politica nazionale, che correlavano il Covid-19 a un video di Tg Leonardo andato in onda nel 2015 e prontamente smascherato.