L’epidemia o, come ha recentemente dichiarato l’Oms, la pandemia del Coronavirus sta mettendo tutti a dura prova. In prima linea ci sono gli operatori sanitari, medici e ricercatori che si occupano di soccorrere i contagiati. A loro supporto sono arrivate le misure di restrizione, nonché la messa in quarantena di tutta la nazione, offerte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
Tra le varie misure, spiccano quelle relative al mondo dell’istruzione, il quale chiude le porte fisiche per aprire quelle virtuali. A tal proposito, in tutte le università italiane è stata implementata la funzione di seguire le lezioni da remoto in streaming: anche l’Università di Catania si è fatta trovare pronta per garantire le attività didattiche minime agli studenti.
Attraverso un’apposita piattaforma, i professori possono così fare lezione agli studenti, entrambi da remoto. La piattaforma è Microsoft Teams, la quale permette la comunicazione e la collaborazione unificata, combinando chat sul posto di lavoro persistente, videoconferenze, archiviazione di file e integrazione di applicazioni. Così gli studenti entrano nelle “call” dei professori e non perdono, dunque, la lezione.
A distanza di quasi una settimana dall’implementazione, LiveUnict ha deciso di raccogliere le prime impressioni degli studenti che si sono cimentati nelle lezioni online.
Coronavirus, a Unict arrivano le videolezioni: ecco come funzionano
Microsoft Teams e le lezioni online: il parere degli studenti
Immaginate, o meglio, ricordate: dover andare a lezione alle 8, alzarsi ancor prima – magari anche alle 6 per chi sta lontano dalle sedi universitarie -, vestirsi in fretta e probabilmente si ha la sfortuna di beccare il brutto tempo e il traffico. Fino a due settimane fa era necessariamente così. Microsoft Teams – e purtroppo l’esperienza di questa quarantena – dà la possibilità di sperimentare un modo più comodo: alzarsi con la calma, fare anche colazione e nella comodità di casa si segue la lezione.
“Le lezioni finora svolte stanno andando bene – ci rivela uno studente di Ingegneria Informatica –. Non mi posso lamentare, la mia prima lezione è andata benissimo, il prof parlava e trasmetteva le slide, interagiva con noi tramite la chat. L’unico problema è, probabilmente, relativo alla funzione ‘richiedi controllo’: con questa tutti possono manovrare la registrazione bloccandola e facendola ripartire, o addirittura espellere qualcuno dalla riunione“.
D’altro avviso è un collega di qualche anno di corso più avanti, il quale ha riscontrato problemi del software: “Uscire dall’applicazione è impossibile. Se chiudi Teams, rimane l’audio attaccato e devi terminare l’app dalle impostazioni per uscire dalla riunione“. Anche lui è d’accordo sul carattere obsoleto di alcune funzioni della piattaforma di Microsoft, soprattutto per quanto riguarda alla possibilità collettiva di poter sospendere la video-lezione.
Un software che è stato accolto anche dai professori e dagli studenti del Dipartimento di Scienze umanistiche. Nonostante le aspettative negative, la piattaforma Microsoft Teams pare sia stata apprezzata dagli studenti, i quali – senza non pochi intoppi iniziali legati magari all’inesperienza dell’utilizzo di questi programmi – hanno svolto correttamente le lezioni online.
“È un buon modo per non perdere lezioni importanti – raccontano gli studenti del Disum –. Ha dato alcuni problemi di ‘sovraccarico’ – forse relativi al numero di studenti collegati in quella riunione -, ma le lezioni si sono svolte regolarmente“. Tuttavia, anche qui le lamentele sorgono sul problema dei larghi permessi concessi a chiunque partecipi alla video-lezione: alcuni, infatti, attivando i microfoni hanno creato confusione, disturbando l’ascolto della lezione.
Inoltre, molti studenti hanno affermato che tenere questa funzione delle lezioni online anche dopo il periodo di quarantena è un’ottima misura, così da permettere a tutti, anche a chi non è potuto essere presente fisicamente, di poter accedere alle lezioni che si sono tenute in aula.
“Mi sto trovando piuttosto bene e penso che il motivo sia legato soprattutto alla comodità – ci fa sapere una studentessa di Fisica –: non devi fare di corsa per prendere i posti in prima fila o cercare parcheggio. Lo streaming della lezione si vede e si sente bene; magari gli unici problemi sono relativi alle connessioni individuali e anche del professore, ma non è capitato fino ad ora“. Inoltre, ci fa sapere la studentessa, che un vantaggio è quello di poter registrare le video-lezioni (quando viene autorizzato dallo stesso docente), così da poter riascoltare tutti i passaggi.