Scambio di risposte tra il CUdA e il Direttore Generale di Unict Giovanni La Via. L’oggetto della discussione sono i pagamenti percepiti dalle “Elevate Professionalità” del personale Tecnico Amministrativo e la questione della retribuzione dei docenti a contratto e quella dei ricercatori a tempo determinato di tipo B (RtdB).
In data 7 febbraio, il CUdA, Coordinamento Unico d’Ateneo, ha inviato al rettore Francesco Priolo e al DG di Unict un documento nel quale allegava un atto del Direttore Generale stesso risalente allo scorso dicembre, contestando i provvedimenti in esso stabiliti. Meno di una settimana dopo, in data 12 febbraio, arriva la risposta del DG La Via, assieme alla revoca dell’atto contestato relativo al pagamento delle “Elevate Professionalità” del personale Tecnico Amministrativo. Nella risposta, inoltre, La Via riprende la questione del pagamento dei docenti a contratto, ribadendo che esso avviene solo dopo la comunicazione da parte del Direttore del Dipartimento dell’avvenuta esecuzione e completamento delle attività contrattuali. Tuttavia, ribadisce con ciò che diversi dipartimenti dell’Ateneo non hanno ancora provveduto a inviare all’Amministrazione Centrale i documenti richiesti.
Per quanto concerne l’aumento degli importi dei contratti di insegnamento, il Direttore Generale dell’Università di Catania rimanda alla situazione economica in cui versa l’ateneo, precisando: “Non è pensabile nell’esercizio in corso un aumento dell’importo. Tale previsione potrà essere presa in considerazione dagli Organi di Governo, in sede di predisposizione del bilancio preventivo, non appena gli indici di bilancio relativi al costo del personale si discosteranno dalla soglia limite dell’80%”. Quanto alla questione del pagamento delle EP, La Via assicura che a breve riprenderanno le consultazioni con le Organizzazioni Sindacali sul tema.
A tal proposito, la risposta seguente diffusa dal CUdA riprende l’occasione della contrattazione sindacale definendola un’opportunità per ridefinire le strategie premiali e di gestione delle risorse, a oggi, sottolinea il Coordinamento Unico d’Ateneo, in condizione di oggettivo squilibrio. “Se deve essere austerità – si legge nel documento qui in allegato -, lo sia; ma per tutti, in modo eguale, equilibrato e proporzionale. Viceversa, sarebbe naturale che – in una condizione di premialità alta se non massima per qualcuno – anche chi eroga insegnamenti in modo volontario, o chi supera il monte ore docente per le esigenze didattiche generali, o chi opera alacremente anche al di fuori della stretta griglia dell’orario di servizio, richieda un trattamento d’“eccellenza” (perché di certo non meno “eccellente” è questa parte dell’Ateneo nei confronti di altre)”.