Le attese portano con sé la terribile ansia di deludere le aspettative, ma la “cantantessa” ne rappresenta l’Eccezione.
Fiera e donna, rock e mamma ha portato in scena, per l’ultima tappa del suo tuor, conclusosi giovedì al Palatupparello di Acireale, uno spettacolo che è filato liscio come un tramonto d’Estate.
Lasciatala ragazzina su quel palco di Sanremo, la ritroviamo un po’ mamma di tutti i suoi fan con quei toni alti e rigidi di Geisha e di rimprovero in Esercito Silente per poi coccolarci e accarezzarci sulle note di Blunotte e Questa piccola magia.
Temi sempre forti quelli trattati da Carmen anche in quest’ultimo album che porta sul palco con L’abitudine di tornare, Esercito Silente, Questa piccola magia, Sintonia imperfetta e La signora del quinto piano con la quale ha proprio aperto il concerto accompagnata dal basso di Luciana Luccini, poi entrano gli altri: alla chitarra Massimo Roccaforte, alla batteria Fiamma Cardani e il tastierista Roberto Procaccini.
Non mancano i classici a lasciar intendere questo forte attaccamento di Carmen al passato e la voglia di dar sempre nuova vita a quelle note che hanno segnato la vita dei presenti in quel palasport. Per niente stanca e Fino all’ultimo gridate a pieni polmoni, trovano spazio aneddoti della sua infanzia, cantando con una parte fondamentale della sua formazione, Luca Madonia. Ma è stata la sequenza di In bianco e nero, L’ultimo bacio, Autunno dolciastro e Parole di burro a farci capire quanto davvero ci fosse mancata questa grande artista.
In conclusione Confusa e felice e Amore di plastica e quei saluti di chi quel palco lo ama e dal quale non vorrebbe più scendere.
Ringrazio Michele Maccarone per le foto.