Il sequel di Joker è ufficialmente in produzione, conferma The Hollywood Reporter, rivista statunitense di intrattenimento del gruppo editoriale Prometheus Global Media, nonché uno dei giornali più importanti del panorama cinematografico americano.
Il film di Todd Philips, vincitore del Leone d’oro alla 76ª mostra del cinema di Venezia, ha da poco superato la soglia del miliardo di incassi – incasso mondiale di 1.018.729.655 $ e incasso italiano di 28 milioni e 834 mila euro – meritandosi la menzione nel Billion Dollar Club dei film che vantano simili prodigiosi risultati. È anche diventato il cinecomic più redditizio di qualunque altro per aver guadagnato almeno 16 volte, attualmente, la cifra che è costato, pari a 62,5 milioni di dollari.
Joker, film sovversivo di denuncia politica e sociale e dai toni esplicitamente “Scorsesi”, non smette di creare aspettative attorno al suo, ormai grandioso, nome: il contratto di Joaquin Phoenix prevedeva precise clausole in cui si menzionano esplicitamente potenziali sequel, con la consequenziale contrattazione tra i vertici Warner Bros e l’agenzia che rappresenta l’attore. Giunge notizia che tale contrattazione sia già in corso, infatti il regista Todd Phillips è stato ricevuto ai piani alti del palazzo Warner Bros più di un mese fa, ricevendo il via libera per scrivere il seguito delle violente disavventure del personaggio insieme al co-sceneggiatore Scott Silver.
Visto l’enorme successo planetario, l’effettiva lavorazione ad un sequel sembrava piuttosto inevitabile. Ma negli affari, nulla è scontato, il registra ha infatti asserito che procederà con l’elaborazione del novello Joker ad una condizione soltanto: “Non dovrebbe essere solo un film selvaggio e pazzo sul Principe del Crimine. Dovrebbe avere una qualche tematica di risonanza simile a quella vista in Joker. Non basta connettere i film tra loro perché questi siano belli”. Il suo proposito è dunque quello di catturare nuovamente quell’atmosfera, quel realismo espresso con Joker che, senza ombra di dubbio, si è rivelato la chiave del suo successo e della notorietà della sua regia.
Inevitabile, a questo punto, il temibile interrogativo: riuscirà Todd Philips a trovare una tematica altrettanto d’impatto o ne risulterà una deludente pellicola conforme soltanto ai canoni da botteghino? Le ferme dichiarazioni del regista, precedentemente riportare, accendono, decisive per come si mostrano, barlumi di speranza non indifferenti.