La prova di ammissione si è svolta ieri, 4 settembre: in 67005 si sono presentati nelle sedi dei test delle università italiane per confrontarsi con il quizzone da 60 quesiti con domande di cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica.
Ma a poche ore dalla fine del test, i candidati si sono confrontati, denunciando possibili irregolarità. Le segnalazioni iniziano a diffondersi velocemente sui social, soprattutto attraverso i gruppi Facebook e Telegram, creati appositamente per i test d’ammissione 2018/19. In molti hanno segnalato che i fogli destinati ai dati anagrafici e alle risposte non sono stati apposti in scatole sigillate.
“I fogli dell’anagrafica – racconta Giusy, che ha fatto il test a Milano – ci sono stati fatti mettere dentro una semplicissima busta aperta e non in scatole sigillate, come ci era stato detto e ribadito più volte a voce. La stessa identica cosa per il foglio delle risposte: ci hanno mandati nella postazione principale per riporle in buste aperte”.
Eppure, a tal proposito, le indicazioni del Miur erano state abbastanza chiare: “Al termine della prova – si legge sul documento diffuso dal Ministero – il Presidente della Commissione o il Responsabile d’aula provvede a: inserire tutti i moduli risposte in uno o più contenitori che devono essere chiusi alla presenza degli stessi candidati chiamati a verificare l’integrità delle scatole ovvero, in caso di sopravvenuta impossibilità di costoro, in presenza di altri quattro candidati estratti a sorte; inserire tutte le schede anagrafiche in uno o più contenitori che devono chiusi alla presenza degli stessi candidati chiamati a verificare l’integrità delle scatole”.
Anche dall’università Federico II di Napoli fioccano le segnalazioni su possibili irregolarità relative a buste aperte e non contenitori chiusi, dove sono stati riposti i documenti. Come raccontano alcuni studenti, in un padiglione specifico un membro della commissione ha voluto contare i fogli delle risposte, sparpagliando i documenti sul tavolo e rimettendoli, in seguito, nella busta.
Molte segnalazioni nascono dalla volontà di verificare se ci siano gli estremi per un possibile ricorso, dato che i posti a disposizione sono solo 9.779 e il test si è rivelato abbastanza complesso. “Più che una prova, il test di ingresso alle facoltà di Medicina è un salto nel buio costellato da numerose anomalie, destinate a innescare valanghe di contenziosi in Tribunale: subito dopo le prove abbiamo raccolte svariate segnalazioni di presunte irregolarità e da una prima stima quest’anno ci sarà il 40% in più di ricorsi”, lo ha dichiarato Consulcesi, che si occupa della tutela dei medici e delle aspiranti matricole di Medicina.