Si riapre la disputa tra l’ex direttore generale Lucio Maggio e l’Università di Catania. La sentenza di primo grado (giudice Patrizia Mirenda), quella che nel 2016 dispose che il dottor Maggio venisse reintegrato come direttore generale, è stata ribaltata dai giudici della Corte d’appello, sezione lavoro, presieduta dalla presidente Graziella Parisi.
In primo grado, infatti, era stato stabilito che Maggio continuasse il proprio lavoro di direttore generale fino alla scadenza del proprio mandato, avente come scadenza il 31 agosto 2016. Venne disposto, inoltre, che Maggio ricevesse un risarcimento del danno patrimoniale pari a 113 mila euro e il pagamento delle retribuzioni perse mentre l’incarico era stato revocato (circa 400mila euro). In base a quanto stabilito, l’Università di Catania avrebbe dovuto sborsare circa 500mila euro.
Secondo quanto stabilito, invece, in appello: “La corte, definitivamente decidendo, in parziale accoglimento dell’appello rigetta le domande proposte da Lucio Maggio, rigetta la domanda riconvenzionale proposta dall’Università degli studi di Catania, compensa per un quarto le spese processuali di entrambi i gradi e condanna Lucio Maggio a pagare i restanti tre quarti che liquida per il primo grado in 8.625 euro e per il secondo grado in 10. 170″.