Secondo i dati dell’Istat, per il quarto anno consecutivo l’occupazione continua a crescere (+1,2%, 265 mila) insieme al tasso di occupazione che sale al 58,0% (+0,7 punti), rimanendo sotto i 0,7 punti al di sotto del picco del 2008. Il miglioramento continua ad interessare però solo i lavoratori dipendenti e quasi esclusivamente quelli a tempo determinato. In calo da sette anni sono invece i lavoratori indipendenti, più intensamente rispetto al 2016.
Il numero dei disoccupati continua a scendere (-105 mila, -3,5%), grazie ai numeri registrati negli ultimi tre trimestri dell’anno. Contemporaneamente la disoccupazione scende di 0,5 punti (dall’11,7% del 2016 all’11,2 del 2017) che interessa sia chi è in cerca di lavoro da almeno 12 mesi (-46 mila, -2,7%) sia chi lo cerca da meno tempo. Motivo per cui aumenta l’incidenza delle persone in cerca di lavoro da almeno un anno sul totale delle persone disoccupate.
In calo per il quarto anno consecutivo anche il numero di inattivi, anche se in modo meno considerevole rispetto allo scorso anno (-242 mila, -1,8%). Aumenta l’occupazione per le donne e anche per queste è consistente il calo dell’inattività. Dal punto di vista territoriale la crescita dell’occupazione è ben distribuita in tutte le regioni mentre il calo della disoccupazione è più intenso nelle regioni del Nord Italia. Mentre in Sicilia e, soprattutto, a Catania la situazione è davvero molto diversa.
Aumenta per il secondo anno consecutivo il numero degli occupati di 15-34 anni (45 mila, +0,9%) con un tasso di occupazione che cresce ad un ritmo simile a quello dell’anno precedente (+0,7 punti). Relativamente alla fascia compresa tra i 35-49 anni, invece, si registra una riduzione del numero degli occupati con un aumento del tasso di occupazione (+0,6 punti). Per gli stranieri si riscontra una maggiore tasso di occupazione (+1,1 punti in confronto a +0,7 gli italiani) e una diminuzione del tasso di disoccupazione (-1,0 rispetto a -0,4 punti). Il calo del tasso di inattività è più significativo per gli stranieri uomini e per le italiane donne.
Il tasso di occupazione cresce soprattutto per i laureati, quello di disoccupazione cala in particolare tra i diplomati mentre il tasso di inattività è più sostanzioso tra chi ha conseguito al massimo la licenza media.