
Immagine di repertorio
Il Catania oggi milita in Serie C, ma basta guardare una domenica qualunque al “Cibali – Angelo Massimino” per capire che, almeno sugli spalti, siamo su standard da massima serie. Nelle ultime stagioni il club rossazzurro ha stabilmente superato quota 12mila abbonati, arrivando ai 12.873 tesserati nel 2024/25 e sfiorando poi numeri simili (se non superiori) con la nuova campagna per il 2025/26.
La risposta del pubblico alla campagna “NOI” per la stagione 2025/26 è stata, ancora una volta, un termometro fedelissimo della passione catanese: già a inizio agosto si parlava di diecimila tessere staccate “all’alba del mese”, con le successive riaperture della campagna che hanno spinto il dato oltre la soglia dei dodicimila abbonati, confermando la città tra le capitali del tifo in Italia, nonostante la presenza in terza serie.
Il dato degli abbonati è solo la punta dell’iceberg. Il Massimino è spesso un colpo d’occhio impressionante: in più occasioni si è andati vicinissimi ai 20mila spettatori, con picchi sopra i 19mila nelle gare clou di campionato e nei playoff, numeri che molte piazze di Serie B – e persino di Serie A – possono solo invidiare.
La partita del Catania non comincia al fischio d’inizio, ma molto prima, agli ingressi del Massimino. Già ore prima della gara, piazza Spedini e le vie circostanti diventano un fiume di sciarpe rossazzurre, famiglie con bambini, gruppi di studenti universitari, tifosi storici che non hanno mai abbandonato quei gradoni, neppure nei momenti più bui.
La gestione degli accessi è ormai un meccanismo rodato: biglietti e abbonamenti digitali, tornelli, controlli rapidi ma scrupolosi, volontari e steward che indirizzano il flusso verso curve e tribune. Il club, anche tramite la tessera “We Catania” e i servizi ticketing online, ha lavorato per rendere l’esperienza d’ingresso più fluida possibile, riducendo le code e facilitando l’accesso alle famiglie e ai più giovani.
Quando il colpo d’occhio è da quasi tutto esaurito, oltre 18mila o 19mila presenze, il primo spettacolo è proprio quello delle file che scorrono verso gli ingressi, delle bandiere che sbucano ovunque, dei cori che iniziano ancora prima di vedere il prato verde. Per un ragazzo o una ragazza che entra per la prima volta al Massimino, il “battesimo” è proprio lì: nel superare il tornello, salire le scale del settore e trovarsi davanti un muro rossazzurro che canta all’unisono.
Non è solo una questione di numeri, ma di continuità: anche nelle partite meno glamour, contro avversarie di medio-bassa classifica di Serie C, il Catania garantisce uno zoccolo duro di presenze che in altre piazze si vede solo per le grandi occasioni. È questo a rendere speciale il fattore Massimino e a giustificare quella definizione ormai ricorrente: “Catania da record di affluenza in Lega Pro”.
A rendere ancora più straordinaria questa partecipazione è il contesto recente. Il fallimento del Calcio Catania S.p.A., dichiarato nel dicembre 2021, ha lasciato una ferita profonda nella tifoseria: un’uscita forzata dalla Serie C e un futuro improvvisamente da ricostruire. Eppure, proprio da quel punto più basso è ripartita una nuova storia. Nel 2022 è nata la nuova società, poi diventata Catania Football Club, capace di risalire subito dalla Serie D e riconquistare il professionismo.
Da allora il percorso non è stato sempre lineare, ma una costante non è mai venuta meno: il sostegno del pubblico, che ha trasformato ogni partita al Massimino in una spinta extra. È anche il ricordo di quel fallimento a rendere il tifo rossazzurro così intenso ed esigente: i quasi 20mila presenti nelle grandi occasioni non cercano solo spettacolo, ma un progetto credibile e ambizioso. In questo quadro, il sogno di tornare in Serie B e, un giorno, anche in Serie A non è semplice retorica. Le medie spettatori da categoria superiore e la risposta alla campagna abbonamenti 2025/26 dimostrano che Catania è già oggi una piazza pronta a puntare più in alto.
In città, nei bar e nelle discussioni tra amici, capita spesso che qualcuno confronti il “peso” del tifo rossazzurro con quello di altre realtà che militano tra i cadetti o addirittura in A. Lo si vede anche dal modo in cui, nei weekend, molti tifosi seguono la massima serie, commentano pronostici e risultati e danno un occhio alle quote aggiornate delle scommesse per le partite di serie a, per capire “quanto è considerata forte” una squadra rispetto a un’altra. Il discorso, però, torna sempre lì: “Se in Serie C facciamo questi numeri, immagina cosa sarebbe il Massimino in B o in A”.
Il futuro, ovviamente, lo deciderà il campo. Ma una cosa è già chiarissima: il Catania oggi è una squadra di Serie C con un ambiente da Serie A. Ogni volta che i tornelli del Massimino si aprono per accogliere migliaia di tifosi, torna la stessa sensazione: il fallimento del 2021 ha lasciato cicatrici profonde, ma non è riuscito a spegnere la passione. Anzi, l’ha resa ancora più testarda. E finché ci saranno quelle code agli ingressi e quel mare rossazzurro sugli spalti, l’ascesa verso la Serie B e, chissà, di nuovo verso la Serie A, resterà molto più di un sogno romantico: sarà un orizzonte possibile.
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