La questione dei viaggi di istruzione è tornata al centro del dibattito parlamentare. A sollevarla è Giovanna Miele, deputata della Lega e componente della Commissione Cultura. Nello specifico, Miele ha chiesto un chiarimento al ministro Giuseppe Valditara, affinché venga garantita la continuità di un’iniziativa che rappresenta un’importante opportunità di crescita culturale e di apprendimento fuori dalle aule scolastiche. Di seguito i dettagli a riguardo.
Più burocrazia e meno fondi
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023), le scuole si trovano ad affrontare una serie di adempimenti burocratici che rischiano di paralizzare l’organizzazione delle uscite didattiche. Le istituzioni scolastiche, infatti, devono ora essere “qualificate” come stazioni appaltanti per gestire contratti oltre i 140.000 euro per servizi e forniture.
“I viaggi di istruzione sono momenti di confronto irrinunciabili, dal grande valore, capaci di arricchire il percorso educativo dei nostri ragazzi“, ha sottolineato Miele nel suo intervento.
In particolare, se l’importo per i viaggi di istruzione superasse i 221.000 euro, oppure per i corsi di lingua si supera la soglia di 750.000 euro, le scuole saranno obbligate ad avvalersi di centrali di committenza abilitate. Queste centrali, che operano attraverso piattaforme telematiche specifiche, sono in grado di gestire l’intero processo di gara in modo trasparente ed efficiente. Nel caso di importi superiori a tali soglie, si rende necessario avviare una gara aperta, la quale garantisce una procedura di selezione equa e competitiva, rispettando i principi di trasparenza, concorrenza e non discriminazione. I tempi si allungheranno e anche le opportunità di partire.
La nuova procedura da seguire
Il Ministero ha precisato tutte le procedure da seguire:
- affidamento diretto (sotto € 140.000): Per importi inferiori a 140 mila euro per servizi e forniture, le scuole possono procedere con affidamento diretto (Art. 50, comma 1, lett. b), anche senza consultazione di più operatori economici. È comunque caldamente raccomandato (buona prassi) assicurare la trasparenza e la concorrenza acquisendo più preventivi;
- procedura negoziata senza Bando (tra € 140.000 e € 221.000): Per i viaggi d’istruzione con importi compresi tra i 140 mila euro e la soglia europea di 221 mila euro, le scuole devono ricorrere a una procedura negoziata senza bando, utilizzando gli strumenti telematici messi a disposizione da centrali di committenza qualificate;
- soggiorni linguistici (Soglia più Alta): Per i “servizi sociali e assimilati” come i corsi di lingua, la soglia di rilevanza europea è fissata a 750 mila euro. L’affidamento in procedura negoziata si applica per importi compresi tra 140 mila e 750 mila euro;
- gara aperta (Sopra Soglia): Per i viaggi d’istruzione sopra i 221 mila euro e per i soggiorni linguistici sopra i 750 mila euro, è obbligatoria la gara aperta.











