Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato la nuova nota con tutte le indicazioni operative per la presentazione della domanda di partecipazione all’esame di maturità 2026. Sia i candidati interni sia quelli esterni avranno tempo fino al 12 dicembre 2025 per inoltrare la richiesta. Le disposizioni hanno chiarito in modo dettagliato chi può accedere all’esame e quali requisiti sono necessari per essere ammessi, volendo garantire una partecipazione ordinata e conforme alla normativa vigente.
Maturità 2026: candidati interni e requisiti
Sono considerati candidati interni tutti gli studenti che frequentano l’ultimo anno di un percorso di istruzione secondaria di secondo grado. A questi si aggiungono anche gli studenti che hanno conseguito un diploma professionale quadriennale di tecnico e che hanno completato il corso annuale integrativo previsto dalla legge, elemento indispensabile per accedere all’esame di Stato al pari degli altri maturandi.
Il Ministero ha inoltre elencato una serie di requisiti minimi necessari per essere ammessi alla sessione d’esame. Ogni studente deve aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, partecipato alle prove Invalsi dell’ultimo anno, svolto le attività di formazione scuola-lavoro previste nel secondo biennio e nell’ultimo anno, ed aver raggiunto almeno la sufficienza in tutte le discipline, incluso il voto di comportamento. Si tratta di condizioni pensate per assicurare un percorso scolastico coerente e un livello di preparazione adeguato alla complessità dell’esame conclusivo.
Maturità 2026: i requisiti per candidarsi da esterni
La nota ministeriale chiarisce anche chi può presentarsi come candidato esterno, una possibilità utile per chi desidera recuperare un titolo, cambiare indirizzo di studio o completare un percorso interrotto in passato. Possono partecipare coloro che compiono 19 anni nel 2026 e hanno assolto l’obbligo di istruzione, chi possiede il diploma di terza media da un numero di anni pari alla durata dell’indirizzo scelto, chi ha un titolo quadriennale del vecchio ordinamento o un diploma professionale di tecnico, e infine chi ha interrotto la frequenza dell’ultimo anno prima del 15 marzo. Per i candidati esterni, però, l’ammissione non è automatica: è necessario aver svolto attività di formazione scuola-lavoro o esperienze equivalenti, coprendo almeno tre quarti del monte ore previsto per l’indirizzo scelto.
Il voto della maturità 2026
Il voto conclusivo dell’esame di maturità 2026 nasce dalla somma tra i crediti scolastici del triennio e il punteggio ottenuto nelle tre prove d’esame. I crediti possono arrivare fino a un massimo di 40 punti, mentre ciascuna prova – prima, seconda e colloquio orale – vale fino a 20 punti, per un totale di 60. Il punteggio finale è quindi espresso in centesimi: si può essere promossi con almeno 60/100, mentre il massimo raggiungibile è 100/100. È prevista anche la possibilità di ottenere da 1 a 5 punti bonus, riservati agli studenti ammessi con almeno 30 crediti e che totalizzano almeno 50 punti nelle prove, anche se la loro assegnazione rimane a discrezione della commissione. La lode, invece, viene attribuita solo a chi raggiunge il massimo in ogni fase dell’esame senza usufruire dei bonus. Un risultato raro, ma che garantisce vantaggi concreti: dal premio in denaro erogato dal Ministero all’iscrizione all’Albo delle Eccellenze, fino a borse di studio o agevolazioni nelle università che riconoscono il merito dei diplomati con 100 e lode.











