Lo scorso maggio il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha proposto un nuovo disegno di legge avente come obiettivo principale le ”Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.
Il nuovo Ddl è stato discusso solo ieri, mercoledì 12 Novembre, creando tensione ed allarme in Camera dei deputati tra diversi esponenti politici presenti.
Il ddl Valditara: cosa prevede?
Il ministro dell’istruzione Valditara ha presentato un nuovo modello di legge in cui poneva al centro dell’attenzione diversi punti fondamentali:
- il consenso scritto e preventivo dei genitori degli studenti che parteciperanno ad attività scolastiche in cui verranno discussi temi legati alla sessualità (per studenti appartenenti alle scuole secondarie di primo e secondo grado).
- l’obbligo di consenso scritto, preventivo e informato è valido anche per le attività  extracurricolari che riguardino temi collegati all’ambito della sessualità .
- il consenso è obbligatorio anche per le attività relative all’ampliamento dell’offerta formativa che trattino il tema della sessualità .Â
- la legge prevede l’avviso di eventuali presenze di esperti esterni o rappresentanti di associazioni che presenzieranno alle attività .
- per chi non aderisse alle attività correlate all’educazione sessuale, sono previste attività formative alternative in base alla flessibilità e alle disponibilità della scuola.
Opposizioni al nuovo ddl: tensioni alla Camera
”È stato detto che con il disegno di legge impediremmo di informare i nostri giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse. (…) Sono indignato che voi abbiate detto che questa legge impedisce la lotta contro i pre-femminicidi. Scoraggia la lotta contro la violenza di genere. Voi lo avete affermato, vergognatevi!” sono queste le dure parole del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, rivolgendole in Aula dinanzi alle opposizioni ricevute sul nuovo disegno di legge.
Non sono mancate le controrepliche dei vari deputati in aula, in particolar modo l’ironia di Gianni Cuperlo (deputato del partito democratico) che ha dichiarato ”Aldo Moro, Spadolini, Mattarella (…) sono stati tutti ministri della pubblica istruzione in questo paese, adesso c’è lui e ho detto tutto”.
In seguito alle accese discussioni, il ministro dell’istruzione Valditara ha precisato che le sue affermazioni erano prettamente politiche, non mirando al personale.
Inoltre ha ulteriormente ribadito come il nuovo disegno di legge non svaluta la lotta contro i femminicidi ma fornisce maggiori strumenti alle famiglie per la corretta educazione e crescita dei propri figli.













