Il 2026 porterà novità importanti per gli stipendi dei docenti italiani. Dopo mesi di confronto serrato tra ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e i sindacati del comparto scuola, prende forma l’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024.
L’accordo, che prevede nuovi aumenti salariali per tutte le categorie di personale coinvolto, aggiorna gli importi della retribuzione tabellare annua al 1° gennaio 2024. Ciò significa che gli incrementi saranno effettivi dal 2026, ma con decorrenza retroattiva: i lavoratori riceveranno quindi anche gli arretrati relativi agli anni precedenti.
È bene sottolineare che si tratta ancora di una bozza non definitiva, soggetta a modifiche prima della firma ufficiale del contratto. Tuttavia, la proposta fornisce già un quadro abbastanza chiaro di come cambieranno le fasce retributive per anzianità di servizio nei diversi ordini di scuola
Infanzia e primaria: nuova articolazione stipendiale
Per il personale docente attivo nella scuola dell’infanzia e nella primaria, l’ipotesi di rinnovo del CCNL introduce una progressione economica più articolata rispetto al passato.
Ecco gli importi annui lordi previsti (su 12 mensilità, esclusa la tredicesima):
- Da 0 a 8 anni: € 22.364,92
- Da 9 a 14 anni: € 24.731,47
- Da 15 a 20 anni: € 26.807,23
- Da 21 a 27 anni: € 28.853,63
- Da 28 a 34 anni: € 30.847,82
- Oltre 35 anni: € 32.386,96
Si tratta di un aumento medio tra i 1.000 e i 1.500 euro annui, che andrà a sommarsi alla tredicesima e alle eventuali indennità aggiuntive (funzioni strumentali, incarichi, tutoraggio, ecc.)
Docenti della secondaria di secondo grado
Per i docenti diplomati (ossia coloro che insegnano nelle scuole superiori con titolo non universitario), la bozza prevede valori simili, con un lieve incremento nelle fasce più alte.
Ecco la griglia stipendiale aggiornata:
- Da 0 a 8 anni: € 22.364,92
- Da 9 a 14 anni: € 24.731,47
- Da 15 a 20 anni: € 26.818,51
- Da 21 a 27 anni: € 29.859,00
- Da 28 a 34 anni: € 31.831,47
- Oltre 35 anni: € 33.381,82
Il rinnovo confermerebbe così la parziale equiparazione economica con i docenti della scuola primaria, pur mantenendo un lieve scarto retributivo nei livelli iniziali di carriera
Docenti della secondaria di primo grado e insegnanti di educazione fisica
Per i docenti di scuola media e per gli insegnanti di educazione fisica, la proposta contrattuale introduce aumenti più consistenti rispetto al passato, con valori che superano i 35.000 euro annui nelle fasce più alte di anzianità.
Ecco le nuove retribuzioni annue lorde:
- Da 0 a 8 anni: € 24.008,04
- Da 9 a 14 anni: € 26.963,85
- Da 15 a 20 anni: € 29.370,87
- Da 21 a 27 anni: € 31.744,93
- Da 28 a 34 anni: € 34.109,91
- Oltre 35 anni: € 35.867,41
Questo segmento della scuola secondaria si colloca dunque in una fascia intermedia tra i docenti diplomati e quelli laureati, con una progressione retributiva più equilibrata
Docenti laureati della scuola superiore
I docenti laureati della secondaria di secondo grado risultano, come prevedibile, i più retribuiti nella bozza di rinnovo del CCNL. L’aumento più marcato si registra nelle ultime fasce, a riconoscimento della maggiore complessità del ruolo e del titolo di accesso.
Ecco le cifre:
- Da 0 a 8 anni: € 24.008,04
- Da 9 a 14 anni: € 27.665,85
- Da 15 a 20 anni: € 30.265,91
- Da 21 a 27 anni: € 33.640,29
- Da 28 a 34 anni: € 35.867,41
- Oltre 35 anni: € 37.635,59
Nelle ultime fasce, la differenza rispetto ai docenti diplomati può arrivare a oltre 4.000 euro annui, un divario che riflette la maggiore qualificazione richiesta
Cosa cambia in concreto
L’ipotesi ARAN punta a consolidare gli aumenti tabellari già previsti dalle precedenti tornate contrattuali, garantendo un incremento medio di circa 150 euro lordi al mese per la maggior parte del personale docente.
Inoltre, il rinnovo potrebbe semplificare alcune fasce di anzianità e introdurre meccanismi di avanzamento più fluidi, evitando lunghe attese tra uno scatto e l’altro.
Gli effetti economici, tuttavia, si vedranno solo dal 2026, con la corresponsione anche degli arretrati dal 2024.











