I nuovi dati diffusi dall’Istat sull’andamento dell’inflazione non lasciano spazio a dubbi: il costo della vita in Italia continua a crescere e a incidere pesantemente sui bilanci delle famiglie. L’ultimo aggiornamento certifica un’inflazione annua pari all’1,6%, che si traduce in un aggravio di circa 526 euro l’anno per una famiglia media, cifra che sale fino a 716 euro per i nuclei con due figli.
Il Codacons, commentando i dati ufficiali, evidenzia come i rincari si facciano sentire soprattutto nei settori legati al tempo libero e all’istruzione, due ambiti che negli ultimi mesi hanno registrato variazioni particolarmente marcate.
Vacanze più care: voli, traghetti e soggiorni
La stagione estiva ha messo in luce gli aumenti più evidenti. I voli nazionali hanno registrato un incremento record del 23,5%, mentre quelli europei si fermano a un +3,5%. Anche i traghetti sono diventati più costosi (+7,8%). Per chi sceglie vacanze organizzate in Italia, la spesa è cresciuta in media del 10,4% rispetto al 2024.
Non va meglio per l’ospitalità e il tempo libero:
- case vacanza e strutture ricettive varie: +6%;
- servizi ricreativi e sportivi (stabilimenti balneari, piscine, palestre): +7,2%;
- musei e monumenti: +4,2%;
- ristoranti: +3%;
- pizzerie: +3,6%;
- auto a noleggio: +4%.
Un quadro che conferma come le vacanze estive siano diventate sempre più un lusso per molte famiglie italiane.
Rientro a scuola: nuove spese e nuovi sacrifici
Terminate le ferie, i bilanci familiari vengono messi ulteriormente sotto pressione dalle spese scolastiche. Secondo Istat, i materiali scolastici hanno subito un rincaro medio del 4,8% rispetto allo scorso anno, mentre i libri di testo costano in media il 3,8% in più.
Il Codacons sottolinea come l’istruzione stia diventando sempre più onerosa, aggravando una situazione già critica. Tra trasporti, alimentazione e tempo libero più cari, il rientro a scuola rappresenta una vera e propria “stangata” per milioni di famiglie italiane.
Un allarme che non si può ignorare
Secondo l’associazione dei consumatori, i dati Istat confermano quanto già denunciato nei mesi scorsi: l’inflazione non si limita a colpire i beni di prima necessità, ma si estende a settori chiave della vita quotidiana, come vacanze e istruzione, con conseguenze dirette sul potere d’acquisto delle famiglie. Per molti cittadini, questo significa dover tagliare spese, rinunciare a viaggi o scegliere alternative più economiche.











