
Durante il periodo estivo, tradizionalmente caratterizzato da una relativa quiete per l’Ateneo, si è verificato a Catania un episodio grave che ha coinvolto l’ex Monastero dei Benedettini, storica sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM). L’edificio è stato oggetto di un furto che, pur non avendo interessato beni di valore artistico o documentario, ha provocato danni significativi alle infrastrutture: compromessi gli impianti di climatizzazione, elettrici e di rete. A seguito dell’atto vandalico, il “Coro di Notte” e le due sale adiacenti risultano attualmente inagibili.
Il furto ha disturbato non solo la funzionalità delle aule, ma anche l’anima stessa dell’Ateneo e la tranquillità degli studenti che immaginavano di ritrovarvi uno spazio di studio sicuro. Il Monastero infatti non è stato l’unica sede colpita: tra luglio e agosto, analoghi furti si sono verificati nei locali di via Plebiscito 782, l’ex cinema Experia, dove sono stati asportati impianti essenziali, rendendo l’aula completamente inagibile.
Inagibili temporaneamente:
“Coro di Notte” – Spazio simbolico per convegni, eventi e lezioni speciali.
Sale adiacenti al Coro di Notte – Usate per didattica ordinaria e incontri seminariali.
Aule regolarmente utilizzabili:
Aula Santo Mazzarino,
Aule interne al corpo centrale del Monastero,
Spazi didattici temporanei in via Biblioteca e in via Casa della Nutrizione.
Le denunce sono state immediatamente presentate alle autorità competenti, e gli uffici tecnici dell’Ateneo si sono mossi con prontezza. L’obiettivo è ripristinare la piena funzionalità delle aule prima dell’inizio del nuovo semestre. Tuttavia, alcuni interventi – in particolare sul sistema di climatizzazione – richiederanno tempi più lunghi, rallentati dalla complessità degli impianti danneggiati e dalle procedure autorizzative necessarie.
Questo scenario spinge a riflettere sull’importanza di investire non solo nella cultura e nella ricerca, ma anche nella prevenzione. Spazi storici come il Monastero dei Benedettini, oltre a meraviglia e memoria, richiedono sistemi di sicurezza adeguati, come impianti di videosorveglianza, vigilanza attiva e protocolli di monitoraggio – misure già discusse negli anni, come testimonia una proposta del 2016 per l’installazione di telecamere esterne e interne al Monastero dei Benedettini. Sono investimenti in protezione, ma anche nella serenità di chi vive e studia in questi luoghi.
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