Inaugurata con entusiasmo appena pochi giorni fa, l’isola ecologica intelligente di piazza Viceré, nel quartiere Barriera a Catania, è già finita nel mirino dei vandali. Durante la notte, ignoti hanno danneggiato uno dei contenitori per la plastica, compromettendo il corretto funzionamento di quella che rappresentava una delle prime soluzioni hi-tech per la gestione autonoma dei rifiuti urbani in città.
A dare la notizia è stato l’assessore all’Ecologia Massimo Pesce, che ha espresso profondo rammarico per un gesto che colpisce non solo un bene pubblico, ma un simbolo di innovazione ambientale: “l’episodio ci rattrista molto. L’isola stava registrando numeri importanti e il riscontro da parte dei cittadini era positivo. Ora rafforzeremo la sorveglianza, sperando che non si ripetano episodi simili”.
Questo episodio, purtroppo, riporta l’attenzione sull’annoso problema del degrado urbano e della mancanza di rispetto per i beni comuni, soprattutto nei quartieri più popolosi e complessi come Barriera del Bosco. Un gesto che costa caro all’intera comunità, non solo in termini economici, ma anche di fiducia nel cambiamento.
Le isole smart distrutte, di cosa si trattava
L’isola ecologica vandalizzata è parte di un ambizioso progetto comunale, cofinanziato con fondi del PNRR, che prevede l’installazione di quattro postazioni intelligenti dislocate in punti strategici della città. Le altre tre saranno attivate a breve in via Gozzano, piazza San Pio X e via Madonna Le Salette (piazza Don Innocenzo Bonanno). L’obiettivo è chiaro: ottimizzare la raccolta differenziata, ridurre l’abbandono dei rifiuti, e favorire una gestione più sostenibile e automatizzata del ciclo urbano dei rifiuti.
Ogni isola è completamente autonoma e digitalizzata, dotata di sistemi di controllo remoto, lettori per il riconoscimento dell’utenza (tramite tessera sanitaria o codice fiscale), e otto moduli differenziati per carta, vetro, plastica, lattine e RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Tra i vantaggi più significativi:
- maggiore intercettazione dei rifiuti (anche quelli non coperti dal porta a porta);
- tariffazione puntuale legata all’effettivo conferimento del cittadino;
- riduzione dei costi di trasporto grazie alla telelettura dei contenitori;
- tracciabilità totale degli accessi e dei comportamenti dell’utenza;
- riduzione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in strada.
Come spiegato dall’assessore Pesce, si tratta di un progetto che coniuga sostenibilità ambientale, sociale ed economica, ponendo Catania tra le città italiane che stanno investendo concretamente nella transizione ecologica.












