Ogni anno, nel periodo compreso tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno, si ritorna a parlare con preoccupazione del numero sempre più elevato di incendi boschivi, che interessano tutto il Paese e soprattutto la nostra regione Sicilia. Tuttavia, erroneamente, il fenomeno viene troppo spesso sottovalutato e descritto con termini quale “stagione degli incendi”, contribuendo così a una progressiva diminuzione dell’attenzione e dell’interesse dei cittadini. Ma considerata la forte incidenza degli incendi boschivi, soprattutto durante i mesi estivi, quest’ultimi rappresentano una vera e propria emergenza, non solo ambientale ma anche socioeconomica.
Le cause principali
Secondo il report di Legambiente “L’Italia in fumo”, tra le principali cause dei numerosi incendi boschivi c’è sicuramente l’attività umana, sia essa volontaria (dolosa) che involontaria (colposa o accidentale). D’altronde, nel nostro Paese, caratterizzato dal clima mediterraneo, le cause naturali d’incendi sono estremamente rare e i fenomeni come l’autocombustione sono praticamente inesistenti.
Si può invece dichiarare con certezza che gli incendi colposi o involontari sono spesso il frutto di:
- attività agricole e forestali: spesso legati all’uso del fuoco per la pulizia di stoppie,
- abbandono di mozziconi e fiammiferi: sigarette o fiammiferi gettati incautamente su erba secca,
- altre attività, tra cui barbecue non spenti correttamente, lancio di petardi, roghi in discariche abusive o scarsa manutenzione degli elettrodotti sono altre fonti di innesco accidentale.
A queste cause ci aggiungono quelle volontarie, come ad esempio:
- profitto e speculazione, volte a liberare aree da destinare all’edilizia,
- risentimento: azioni di vendetta verso privati,
- danni turistici.
Quadro degli incendi in Italia nel 2025: Sicilia in vetta alla classifica
Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025 in Italia si sono verificati 653 incendi che hanno mandato in fumo 30.988 ettari. Di questi, gli ettari di superficie naturale bruciata sono stati 18.115,48; 12.733,19 ettari hanno interessato aree agricole, 120,18 aree artificiali, 7,16 ettari aree di altro tipo. Purtroppo, ben 6.260,99 ettari di aree Natura 2000 sono andati perduti in 198 eventi incendiari.
Le Regioni maggiormente interessate dagli incendi sono sempre quelle meridionali, e in vetta alla classifica della nostra regione Sicilia, con 16.938 ettari bruciati in 248 eventi. Segue la Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi, la Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, la Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 eventi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), la Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 eventi.
Secondo il report di Legambiente, la Sicilia detiene il primo posto anche per eventi maggiormente distruttivi, che hanno coinvolto una superficie superiore ai 100 ha. Ben 49 incendi su un totale di 81.
Analizzando più nel dettagli, gli incendi più gravi sono avvenuti a Montemilone (Pz), con 912 ettari andati in fumo. A seguire Butera (Cl) con 824 ettari e Sant’Angelo Muxaro (Ag), con 672 ettari. Dati scoraggianti se si considera che la Sicilia è stata teatro di 6 degli 8 eventi incendiari più gravi, tutti sopra i 500 ettari.
In cima alla classifica, precisamente in seconda posiziona, nuovamente la Sicilia per quanto concerne incendi scoppiati nelle aree Natura 2000, zone istituite per garantire la conservazione della biodiversità. In Sicilia, solo nel 2025 sono avvenuti 62 incendi con 1.547,65 ettari distrutti. Al fronte della prima posizione della Puglia con 2.169 ettari andati in fumo in 43 incendi.
I dati del rapporto Ecomafie 2025
Nel rapporto Ecomafia 2025, Legambiente ha analizzato tutti i dati sugli incendi boschivi, avvenuti in Italia nel 2024. Si ricorda che, tali informazioni arrivano dal Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e Ambientale (CUFAA), dai Corpi forestali delle regioni speciali (come Sicilia, Sardegna, ecc.) e anche dal sistema europeo EFFIS che monitora gli incendi. Analizzando i numeri riportati si nota come ci sia ancora una forte differenza tra il numero di reati legata agli incendi boschivi il numero di persone denunciate, cioè segnalate alla giustizia, e il numero di persone arrestate. In poche parole, ci sono molti reati, ma poche persone vengono fermate o punite penalmente. Un quadro che sembra più positivo quando dai reati si passa agli illeciti amministrativi, con 2.700 infrazioni accertate, 2.789 sanzioni comminate, per un valore di 1.619.968 di euro. Inoltre, nel 2024 le forze dell’ordine hanno registrato 3.239 reati legati agli incendi boschivi. Questo numero è diminuito del 12,2% rispetto al 2023. A questo si aggiungo il numero di persone denunciate, ben 459, in media 1,2 persone denunciate ogni giorno., ma di questi solo 12 persone sono state arrestate in tutto l’anno.












