Estate 2025. Quando il sole dell’Etna inizia a scaldare le giornate, la città si trasforma. Non solo nelle temperature, ma soprattutto nel cuore dei suoi giovani, che riscoprono ogni anno la magia di un’estate fatta di leggerezza, socialità e quella voglia irrefrenabile di vivere appieno ogni momento. Quest’anno più che mai, le piazze, il mare e i concerti sono il palcoscenico di un’estate che sembra uscita da Sapore di Mare, quel cult italiano degli anni ’80 che raccontava con ironia e tenerezza il rito collettivo del divertimento giovanile.
Catania si accende ogni estate di un’energia che vibra nei vicoli, tra le onde del mare e sotto la lava dormiente dell’Etna. I giovani, protagonisti silenziosi e appassionati, riscrivono ogni anno la sceneggiatura di una stagione che sa di libertà, amicizie profonde, amori improvvisi e notti che sembrano non finire mai. Abbiamo camminato con loro, ascoltato le loro storie e vissuto, anche solo per un attimo, il battito giovane e caldo di una città che d’estate si trasforma in un film senza fine.
“Al mare all’alba ci sentiamo invincibili” – Il battesimo dell’estate, tra tuffi e silenzi dorati
Il mare di Catania, nelle prime ore del giorno, è un luogo che parla piano. Le onde si muovono lente, il sole si affaccia timido e sulla sabbia ancora fresca si rincorrono le prime risate. È qui che inizia la giornata di molti giovani catanesi, che al mare affidano il ritmo delle loro estati.
“Alle sei del mattino siamo già qui” – mi racconta Elisa, 19 anni, distesa su un asciugamano in riva al mare alla Playa di Catania – “C’è qualcosa di potente nell’essere tra i primi a tuffarsi. È come se l’acqua ci desse un’energia nuova. Dopo tutto l’anno a correre, a studiare, a sopravvivere… finalmente respiriamo.”
Gabriele, 21 anni, ha il sale nei capelli e la chitarra in mano: “Veniamo per suonare, ridere, raccontarci la vita. A volte restiamo fino a mezzogiorno, senza accorgerci del tempo che passa. Qui si creano amicizie vere, senza filtri.”
La Playa, le scogliere nere, le capannine lungo il porto diventano ogni giorno teatri spontanei di piccoli riti estivi: partite a racchettoni, chiacchiere infinite, canzoni condivise con una cassa bluetooth. Non è solo svago: è ritorno alla semplicità, a quella libertà che i social non riescono a imitare. Ed è proprio lì, tra un tuffo e l’altro, che nascono storie, flirt innocenti e legami profondi.
“La piazza è la nostra casa, la sera si accende tutto” – Rituali urbani e cuori che si sfiorano
Dopo il mare e le ore lente del pomeriggio, arriva la sera, e Catania si trasforma. Le piazze si riempiono come anfiteatri dove ognuno recita la sua parte. In Piazza Università, Piazza Duomo, lungo via Etnea, in via Gemellaro le luci si abbassano e la città sussurra: è il momento dell’incontro, dello stare insieme, del lasciarsi andare.
“Ogni sera, verso le otto, ci troviamo qui – sempre nello stesso angolo” – dice Lorenzo, 23 anni, indicando i gradoni di piazza Stesicoro –. “È il nostro punto fermo. Parliamo, ci confrontiamo, a volte litighiamo anche, ma poi ridiamo. È amicizia vera, è vita vera.”
In mezzo a questo fermento, Martina, 20 anni, studentessa di Economia, vive ogni sera come se fosse un’opportunità: “Ho conosciuto il mio attuale ragazzo qui, una sera di giugno. Mi ha chiesto l’accendino e da lì non abbiamo più smesso di parlare. A volte penso che in un’altra città non sarebbe potuto succedere.”
Le chiacchiere si mischiano alle risate, le panchine diventano confessionali. In lontananza, una chitarra suona Battisti, uno dei tanti artisti di strada che incorniciano una splendida città, qualcuno improvvisa un ballo.
“Tutto quello che ci serve è qui – gli amici, la musica, l’aria calda – e il fatto che non costa nulla”, dice Valerio, 18 anni, che ha appena finito il primo anno di università di Giurisprudenza.
Le piazze sono più di luoghi: sono palcoscenici emotivi, dove ogni incontro può diventare una storia, ogni sguardo una promessa, ogni sera un piccolo grande ricordo da conservare.
“Senza musica non sarebbe estate” – Concerti, feste e quel senso di appartenenza unico
Se l’estate catanese avesse una colonna sonora, sarebbe fatta di suoni diversi ma uniti: il fruscio del mare, le voci in piazza e soprattutto la musica. Tantissima musica. In ogni quartiere, ogni sera, qualcosa suona: dai concerti in villa Bellini ai dj set nei lidi, dai festival in piazza ai live improvvisati nei vicoli del centro, La musica è il filo invisibile che lega questi momenti, come raccontato anche in un recente approfondimento dedicato alla vibrante scena musicale catanese “Catania On Repeat”: una canzone per ogni luogo della città da vivere in estate;
“Sto organizzando serate techno in spiaggia, e ogni volta arrivano ragazzi da tutta la provincia” – racconta Luca, 24 anni, dj emergente – “Non è solo per ballare. È per sentirsi parte di qualcosa. Per urlare insieme, per lasciarsi andare, per sentirsi parte di un qualcosa di grande.”
Nel frattempo, in villa Bellini, il jazz incontra l’indie e il rap locale riempie gli spazi aperti con rime che parlano di periferie, sogni e rabbia giovanile. Anche la musica, come tutto il resto, è autenticità e condivisione. Non importa se a suonare è una band famosa o un gruppo di amici con le casse portatili. Finché si canta insieme, finché qualcuno si muove a tempo, finché i sorrisi incorniciano i visi dei passanti, vuol dire che l’estate è viva.
“Abbiamo solo adesso” – Amori che bruciano, sogni che si scrivono sotto le stelle
E poi ci sono le notti, quelle vere. Quelle che iniziano tardi e finiscono quando il cielo inizia a schiarirsi. Sono notti in cui le confidenze diventano verità, i corpi si avvicinano e nascono amori improvvisi, intensi e spesso destinati a finire, ma che restano impressi come tatuaggi.
“Avevo smesso di credere nell’amore. Poi l’ho incontrata una sera agli ombrellini” – mi dice Matteo, 26 anni studente di Medicina mentre guarda l’Etna seduto in un bar lungo la via Etnea – “È durato due settimane, ma mi ha lasciato qualcosa di eterno. Una voce, un sorriso, una canzone.”
E intanto i sogni si costruiscono piano: “Io vorrei aprire un locale tutto mio” – dice Giovanni, 20 anni – “Ma intanto lavoro in un chiosco e la sera faccio il barman in un locale in centro. Qui a Catania tutto ti ispira, ti scuote.”
Sotto il cielo dell’Etna, la giovinezza si consuma e si rinnova allo stesso tempo. È un’estate fatta di carne, emozioni, silenzi e fuochi che si accendono e si spengono in fretta. Ma ogni notte, ogni incontro, ogni risata tra amici, è una promessa sussurrata al futuro. Una promessa che profuma di mare, lava, e libertà.
E mentre l’Etna veglia silenziosa, l’estate catanese continua a scrivere storie che nessun tempo potrà cancellare. Tra il fragore delle onde e il battito delle notti, i giovani di questa città insegnano a tutti noi che la vera magia dell’estate è vivere ogni attimo come se fosse eterno.
Perché, sotto il sole dell’Etna, ogni istante è un ricordo destinato a diventare leggenda.
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