Continua l’emergenza siccità in Sicilia. Nonostante le piogge abbondanti registrate in alcune aree durante il mese di giugno, la situazione idrica dell’isola resta critica. A confermarlo è l’ultimo bollettino del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), che segnala come l’ingresso nell’estate meteorologica stia aggravando gli effetti della carenza d’acqua, soprattutto a causa dell’aumento delle temperature e della conseguente maggiore evaporazione.
“Le precipitazioni che accadono nel corso dei mesi più caldi – scrive il Sias – risultano infatti meno efficienti nel rifornire le riserve idriche dei suoli e dei corpi idrici superficiali e sotterranei, pertanto influiscono sui fenomeni siccitosi meno di quanto i numeri lascerebbero intendere”. Le piogge di giugno, seppur localmente abbondanti, hanno attenuato solo in minima parte la siccità a lungo termine, come dimostrano i modesti incrementi dei volumi negli invasi delle zone interessate
La Sicilia proroga lo stato di emergenza
L’illusione di una Sicilia finalmente fuori dall’emergenza è durata poco. Già a maggio, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza per la siccità, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 115 del 20 maggio 2025. Una decisione motivata anche dal verbale dell’ultima seduta dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, risalente a gennaio 2025: in caso di assenza di precipitazioni, alcuni invasi rischiano di esaurirsi entro metà agosto 2025. Se le piogge primaverili e di fine inverno abbiano cambiato il quadro, però, resta un’incognita, poiché l’Autorità non si è più riunita dal 24 gennaio.
Secondo il SIAS, nonostante l’apparente miglioramento degli invasi e della vegetazione, molte aree restano ancora in fase di ripresa dal drammatico 2024. Le piogge di maggio, superiori alla norma quasi ovunque, hanno migliorato il quadro a breve e medio termine, ma non sono bastate a colmare il deficit idrico accumulato tra la seconda metà del 2023 e il primo semestre del 2024. Questo impatto prolungato continua a pesare sull’agricoltura, soprattutto per le colture estive, le cui prospettive restano incerte. La dotazione idrica dei suoli è senz’altro migliorata rispetto al 2024, ma le riserve per l’irrigazione risultano ancora insufficienti in molte zone, rendendo necessaria la proroga dello stato di emergenza.












