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Sicilia, la regione degli evasori: identificati 644 soggetti

Nel 2024 e primi mesi 2025, la Guardia di Finanza ha svolto 41.000 interventi e scoperto 664 evasori in Sicilia. Di seguito i dettagli a riguardo.

Nel corso del 2024 e nei primi cinque mesi del 2025, i reparti della Guardia di Finanza operanti sotto il comando regionale hanno intensificato la loro attività di controllo sul territorio, portando a termine oltre 41.000 interventi e conducendo più di 8.800 indagini. L’obiettivo? Contrastare in modo capillare le violazioni in ambito economico-finanziario e di prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale.

Gli evasori identificati

Grazie all’attività ispettiva, sono stati scoperti ben 644 evasori totali, completamente sconosciuti al fisco. Molti di questi operavano tramite piattaforme di e-commerce, eludendo così i controlli tradizionali. In parallelo, sono stati identificati anche 3.970 lavoratori in nero o irregolari.

Nel corso delle attività svolte, sono stati inoltre individuati 33 casi di evasione fiscale internazionale. Questi episodi riguardano prevalentemente operazioni messe in atto da organizzazioni occulte, pratiche di manipolazione dei prezzi di trasferimento, l’utilizzo di residenze fiscali fittizie e la detenzione illecita di capitali all’estero.

Inoltre, nel corso delle indagini delegate dall’autorità giudiziaria, sono stati denunciati complessivamente 1.237 soggetti per reati tributari, di cui 47 sono stati arrestati. Inoltre, sono stati sequestrati beni del valore complessivo superiore a 100 milioni di euro, ritenuti frutto di evasione fiscale e frodi.

A seguito di queste operazioni, sono state proposte 48 cessazioni di partita IVA e la cancellazione dalla banca dati VIES di soggetti economici che presentavano significativi profili di rischio fiscale, al fine di tutelare ulteriormente la correttezza e la trasparenza del sistema tributario.

A questo si aggiungono i 416 interventi relativi alle accise e 714 nel campo doganale, con particolare attenzione al contrasto del contrabbando. Grazie a queste operazioni, sono state scoperte e sequestrate oltre 5 tonnellate di tabacchi lavorati destinati al consumo illecito, e 32 persone sono state denunciate per tali reati.

Parallelamente, le attività di controllo sul gioco d’azzardo illegale hanno portato alla scoperta di 122 punti clandestini dedicati alla raccolta di scommesse, con la denuncia di 212 responsabili coinvolti in queste attività illecite.

Tra spesa pubblica e irregolarità

Per quanto riguarda la spesa pubblica a livello nazionale, nel medesimo periodo sono stati svolti complessivamente 4.684 interventi, di cui 3.434 focalizzati sul controllo del reddito di cittadinanza e sulle nuove misure di inclusione sociale, formazione e lavoro. L’attività di contrasto alle frodi relative ai fondi europei ha portato alla scoperta di contributi indebitamente ottenuti per oltre 47 milioni di euro, mentre le irregolarità legate ai finanziamenti nazionali, nonché alla spesa previdenziale e assistenziale, superano i 74 milioni di euro.

Parallelamente, grazie alla stretta collaborazione con le autorità giudiziarie, sia penali che contabili, sono state condotte 886 indagini in materia di spesa pubblica. Questi accertamenti hanno portato alla denuncia di circa 240 persone e alla segnalazione di 605 soggetti alla Corte dei Conti, con danni erariali stimati superiori a 149 milioni di euro.

Le operazioni di riciclaggio

A questo si aggiunge la lotta al riciclaggio e all’autoriciclaggio, attraverso l’analisi e l’investigazione di flussi finanziari sospetti generati dagli operatori del sistema di prevenzione, la Guardia di Finanza ha effettuato 154 interventi nel 2024 e nei primi mesi del 2025. Queste operazioni hanno portato alla denuncia di 382 persone, di cui 54 arrestate, e al sequestro di beni per un valore superiore a 68 milioni di euro. Inoltre, nell’ambito delle operazioni volte a contrastare il cybercrime di natura economico-finanziaria, sono stati effettuati 41 interventi che hanno portato alla denuncia di 37 persone. Durante queste attività, le forze dell’ordine hanno individuato portafogli digitali per un valore complessivo superiore a 900 mila euro e sequestrato criptovalute per un ammontare di circa 5.000 euro.

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