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Etna Comics 2025, Mad Max: un intreccio tra distopia, memora e speranza

Dalla distopia di Fury Road alla rinascita del cinema siciliano: Mauro Aragoni e Cateno Di Piazza riflettono su creatività, identità e resistenza culturale.

Mad Max torna a ruggire all’Etna Comics 2025 Oggi, dieci anni dopo l’esplosiva uscita di Fury Road. in un mondo che sempre più spesso somiglia a una distopia annunciata, questa opera torna prepotente all’Etna Comics in uno speciale che è insieme omaggio e riflessione. E proprio da questa celebrazione prende forma un dialogo più ampio sulla creatività, il cinema e il nostro presente, con voci autorevoli come quelle di Cateno Di Piazza, presidente della Federazione Cinema Sicilia, e Mauro Aragoni, regista e sceneggiatore internazionale.

Mad Max: La distopia come specchio del presente

Il futuro desertico e violento immaginato da George Miller, regista australiano di fama internazionale, non è mai sembrato così vicino. In Fury Road, il mondo è crollato sotto il peso del suo stesso consumo: la benzina è più preziosa dell’acqua, la speranza si conquista a colpi di motore e sangue. Un monito potente che oggi, con la crisi energetica globale e la guerra in Ucraina, acquisisce un nuovo livello di realismo. “Mad Max ci parla con urgenza – ha sottolineato Cateno Di Piazza Direttore artistico del Catania Film Fest. Membro attivo dell’Associazione, dal 2020 è stato Segretario di FCS, oltre a essere Coordinatore, autore e promotore del Cineturismo in Sicilia. Ci mostra cosa potrebbe accadere in un mondo che perde il controllo sulle sue risorse.-  Riproporlo all’Etna Comics non è solo un omaggio cinematografico, ma un’occasione per riflettere su temi attuali: ambiente, energia, potere e clima”.

A rendere ancora più significativa la visione è la figura di Furiosa, eroina ribelle che incarna la forza delle donne in un mondo patriarcale;. “È il simbolo di un cambiamento necessario – continua Di Piazza – una donna indipendente e capace, che oggi più che mai rappresenta un esempio da seguire”.

Mauro Aragoni: “Il cinema deve resistere, come le grandi idee”

A impreziosire questo percorso, l’intervento di Mauro Aragoni, regista visionario e autore della serie AMC/Netflix America con Travis Fimmel (Vikings), sceneggiatore per Dylan Dog, e regista del film epico Nuraghes S’Arena con Salmo. Aragoni ha raccontato la sua esperienza nel mondo del cinema partendo dalle origini: il pitch, il moodboard, la scrittura del soggetto, fino alla realizzazione. Un percorso fatto di ostacoli, ma anche di passione radicale.

Alla domanda su quale sia il momento più critico nel passaggio da idea a progetto, Mauro Aragoni ha risposto con la lucidità di chi ha attraversato ogni fase: “Il punto più delicato è quando si passa dalla visione astratta alla forma concreta. È lì che una buona idea rischia di svanire o perdere intensità. Il mio metodo è semplice: mai perdere il fuoco iniziale. Creo una mappa visiva ed emotiva – il moodboard – che mi accompagna per tutto il processo. E poi dialogo costante con il team, apertura ai cambiamenti ma fedeltà all’anima del progetto. La coerenza narrativa non nasce dal controllo rigido, ma dalla consapevolezza di ciò che vuoi dire.”

E ai giovani che vogliono entrare nel mondo del cinema, Aragoni lancia un consiglio diretto: “Studiate, ma soprattutto create. Anche con uno smartphone. Il mondo ha bisogno di storie nuove, autentiche, e non c’è più bisogno di attendere permessi per iniziare. La vostra visione vale. Trovate il vostro linguaggio, e non mollate”.

Mad Max e la Sicilia che racconta

Interrogato sul valore di Mad Max nel suo percorso artistico, Aragoni è netto: “È un film spartiacque. Un’opera d’arte in movimento, che dimostra che si può fare cinema spettacolare con un’identità forte, visiva, radicale. Fury Road è una lezione di regia e coraggio”.

E sulla cinematografia Siciliana aggiunge: “La Sicilia ha un potenziale narrativo enorme. Luoghi che sembrano usciti da un mito, storie millenarie, un’identità potente. Se si creano le condizioni giuste – spazi, fondi, festival – può diventare una terra di produzione internazionale, un po’ come la Nuova Zelanda per Il Signore degli Anelli. Ma serve una visione collettiva”.

Una visione che Cateno Di Piazza condivide e promuove: “In Sicilia lavoriamo per portare il cinema al centro della vita culturale e turistica. Il Catania Film Fest è un esempio: ogni film è un ponte tra identità locale e linguaggio universale. Raccontiamo il nostro territorio attraverso il cinema, e lo valorizziamo.” 

Il futuro si scrive ora

L’evento speciale su Mad Max: Fury Road si è rivelato molto più di una celebrazione. È diventato uno spazio di confronto generazionale e creativo, dove distopia, memoria e speranza si intrecciano.

In un mondo che somiglia sempre più a quello immaginato da George Miller, il cinema non è solo intrattenimento: è resistenza, è coscienza, è strumento di cambiamento. E come ha detto Mauro Aragoni: “Una grande idea, se ha radici forti, resiste a tutto”.

E forse, in mezzo alla sabbia, tra rovine e rivolte, anche noi – come Furiosa – possiamo ancora sognare un posto chiamato Green Place.

In tutto questo, l’Etna Comics si conferma molto più di una fiera dell’intrattenimento. È un crocevia di storie e visioni, dove il passato cinematografico incontra il futuro creativo. È un laboratorio di immaginazione che unisce generazioni, stimola riflessioni profonde e offre strumenti concreti a chi sogna di raccontare il mondo – o di reinventarlo. Che si tratti di una landa desolata come Fury Road, di un mito sardo come Nuraghes, o delle piazze assolate della nostra Sicilia, ciò che conta è che il cinema, come l’Etna, continua a eruttare idee, emozioni, possibilità.

In un’epoca incerta, abbiamo bisogno di eroine come Furiosa, di narratori coraggiosi come Mauro Aragoni, di Cateno Di Piazza  motore silenzioso ma instancabile che alimenta la visione di una Sicilia protagonista sul grande schermo, trasformando ogni festival in un ponte tra territorio, cultura e futuro. Ma soprattutto di spazi autentici come l’Etna Comics: perché solo coltivando la cultura e il racconto possiamo ancora credere in un futuro, anche quando tutto sembra andare in fiamme.

E come insegna il cinema, a volte l’unico modo per salvarsi, è raccontare.

Dalila battaglia

Studentessa di Giurisprudenza con la penna affilata e uno sguardo curioso sul mondo. Unendo la passione del diritto alla scrittura giornalistica, crede che la giustizia sia la chiave per un futuro più equo, dove le leggi siano strumenti di cambiamento e protezione, e non di esclusione.

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