La polizia è riuscita a fermare due giovani di 24 anni con l’accusa di rapina aggravata dall’uso di armi e lesioni personali. L’arresto è stato eseguito dagli agenti della IV Sezione investigativa per il contrasto al crimine diffuso della squadra mobile, a seguito di un episodio violento avvenuto nel cuore della movida catanese durante le ore notturne.
Le prime ricostruzioni
Stando a una prima ricostruzione dei fatti, due ragazzi, mentre rientravano a casa dopo aver trascorso la serata nei locali del centro storico, sono stati avvicinati dagli indagati. In un primo momento l’approccio è sembrato innocuo, ma poco dopo i due aggressori hanno sbarrato loro la strada, minacciandoli e ordinando di consegnare soldi e oggetti di valore.
La prima vittima, dopo essere stata perquisita senza che i malviventi trovassero nulla da rubare, è stata minacciata con una spranga di ferro e costretta ad allontanarsi. Subito dopo, i due aggressori hanno preso di mira il secondo giovane, al quale hanno sottratto un iPhone 12, un portafoglio contenente 20 euro e alcuni oggetti personali. Nel corso dell’aggressione, il ragazzo ha riportato una ferita lacero-contusa alla coscia destra, provocata da un’arma da taglio, per la quale è stata diagnosticata una prognosi di dieci giorni.
Le indagini condotte
Le indagini, avviate tempestivamente dagli agenti della squadra mobile noti come “Falchi”, si sono focalizzate sull’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area e su un’intensa attività investigativa sul territorio. Nel giro di poche ore, uno dei due sospettati è stato individuato nelle vicinanze del luogo in cui era avvenuta la rapina, ancora vestito con gli stessi abiti indossati durante l’aggressione. Il secondo complice è stato localizzato presso la propria abitazione, dove si trovava già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e sorvegliato tramite braccialetto elettronico. Entrambi i giovani sono stati fermati con l’accusa di essere gravemente indiziati di delitto e trasferiti nel carcere di piazza Lanza. Nei giorni seguenti, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per entrambi.













